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Roma, i sindacati contro il bilancio 2023-2025

I sindacati contro il bilancio di previsione 2023-2025 approvato dall’Assemblea Capitolina il 28 febbraio scorso. In una nota, , la CGIL di Roma e del Lazio, la CISL di Roma Capitale Rieti e la UIL del Lazio hanno fatto sapere di essersi impegnati unitariamente “per far cambiare il bilancio originario che prevedeva il taglio delle spese, derivanti da minori entrate per effetto della sentenza della Corte Costituzionale sull’imu delle seconde case, della riduzione dei trasferimenti agli enti locali e alla contrazione del gettito irpef”.

Aggiungono i sindacati: “Nell’emendamento presentato dalla Giunta Capitolina sono stati inserite alcune delle nostre richieste che riguardano adeguamenti dei costi degli appalti delle mense, del servizio oepac e del trasporto disabili, piccoli interventi a sostegno delle società partecipate e maggiori risorse per il sociale, che comunque non supera lo stanziamento previsionale del 2022”.

Il giudizio dei sindacati rimane negativo, e spiegano il motivo: “Perché il bilancio approvato prevede minori finanziamenti per 24 milioni -secondo quanto dichiarato dalla Giunta-, che per la conferma nella previsione pluriennale della riduzione dei finanziamenti al sociale e ai municipi, il minor numero di assunzioni per il personale capitolino, il cui saldo diminuirà di oltre 1000 dipendenti nei prossimi 3 anni, e il mancato finanziamento alle società ed alle fondazioni collegate a Roma Capitale. Inoltre, nulla viene stanziato per far fronte al caro vita e aiutare le famiglie in difficoltà”.

Concludono: “Rimane quindi un bilancio non espansivo, che non migliorerà la qualità dei servizi offerti, non contribuirà ad aumentare il lavoro di qualità, in assenza del quale si farà fatica a far fronte alla difficile fase economica che stiamo attraversando. Ci aspettiamo che ora il Campidoglio metta in campo uno sforzo straordinario per una seria lotta all’evasione che ha un peso importante sulle casse e che prosegua il confronto con il Comune di Roma su come superare i tagli previsti per il 2024 e il 2025, destinare maggiori risorse per servizi e potenziare la macchina amministrativa. Abbiamo bisogno di un bilancio all’altezza delle sfide che la Capitale deve affrontare. Da sola e in queste condizioni non sarà in grado di farlo, serve quindi l’apertura di un tavolo con il Governo perché Roma è e deve essere una questione d’interesse nazionale”.

G.