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Roma, non soccorre la compagna per tre giorni e lei muore di polmonite: a processo per omicidio

immagine di repertorio

Ha lasciato la compagna morire di polmonite. Per tre giorni l’ha vista in agonia e intanto inviava foto agli amici chiedendo consigli. Sarebbe bastato chiamare i soccorsi per salvarla, ma la paura di problemi giudiziari era troppo grande. L’uomo infatti un romano di 43 anni sarebbe stato convinto che la compagna fosse in overdose per l’eroina che lui stesso le avrebbe procurato. Così invece di chiamare il 118 l’avrebbe messa sotto la doccia gelata tenendola fino alla morte nell’appartamento dove la coppia viveva in zona Trastevere. Quando infine si decide a chiamare l’ambulanza è troppo tardi, la donna è già morta. Smentito dall’autopsia il tentativo di dire che si era appena sentita male. L’uomo rinviato a giudizio dovrà ora rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato.

Tra gli elementi che secondo la Procura dimostrano che il 43enne sapeva che la compagna rischiava di morire, ci sono, riporta il Messaggero, i messaggi inviati via Whatsappa agli amici e le ultime ricerche su Google: “Cosa fare in caso di overdose”. La morte della donna sembra inoltre il tragico epilogo di una relazione segnata dai maltrattamenti. Violenze fisiche e psicologiche che l’avrebbero costretta ad allontanarsi da amici e familiari. Con minacce di morte, ma anche di rendere pubblici dei video a sfondo sessuale. Un incubo durato due anni fino alla morte della donna il 18 gennaio 2022. (eg)