Home NOTIZIE ATTUALITÀ Sanità, ancora precari nel limbo. Rimandati di un anno i contratti

Sanità, ancora precari nel limbo. Rimandati di un anno i contratti

Dopo il periodo dell’emergenza Covid, i medici sono tornati a svolgere il loro ruolo negli ospedali dove il sovraffollamento non sembra mai essere stato superato. In più, si è iniziato a parlare dei fondi del Pnrr per risolvere il problema dei precari, ma non si fece più nulla.

Assieme alle sigle sindacali, l’assessorato regionale alla sanità ha siglato un protocollo di intesa relativo ai processi di stabilizzazione. È un documento in cui si parla di dare stabilità ai precari, ma nel frattempo serve a “gestire le recrudescenze dell’influenza da SarsCov2, ridurre le liste d’attesa e garantire il complessivo ritorno alla normalità”.

E ancora, “nel prossimo futuro il servizio sanitario regionale dovrà investire sul personale per implementare i servizi previsti dal Pnrr, potenziando la sanità territoriale, al fine di incrementare i servizi di presa in carico e prevenzione precoce delle patologie soprattutto delle fasce d’età più avanzate”.

Il totale delle persone che attualmente lavora nella sanità laziale è di 51.800, 4.800 delle quali con un rapporto a tempo determinato. Nel documento appena siglato si sottolinea che “il ricorso alle assunzioni a tempo determinato va considerato un fatto straordinario” ed in più è stata confermata “la volontà di non rideterminare condizioni di precarietà lavorativa con il servizio sanitario regionale”.

Per garantire l‘erogazione dei Lea, livelli essenziali di assistenza, le aziende e gli enti del servizio sanitario prorogano i contratti a termine fino al 31 dicembre del prossimo anno. questo significa solo che infermieri e medici passano da un limbo ad un altro. “Entro il 31 marzo del 2023 le parti si incontreranno per verificare l’andamento delle procedure di stabilizzazione attivate”.

A tuonare è Laura Corrotti, consigliera regionale per Fratelli d’Italia. “L’annuncio della stabilizzazione di 5000 precari della sanità nel Lazio è solo propaganda elettorale sulle spalle dei lavoratori che rappresentano il 10% della forza lavoro impiegata nelle strutture sanitarie pubbliche.” Per la consigliera, l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato “ha solamente mandato la palla in tribuna” prendendo il problema della stabilizzazione dei precari e lasciarlo in mano a chi dovrà governare prossimamente. “Per farlo – sostiene – ha prorogato per l’ennesima volta la scadenza dei contratti a termine fino al 31 dicembre 2023, ribadendo solamente che le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale faranno ciò che la normativa statale già prevede e nulla di più”.