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Stupro alla Garbatella, caccia all’uomo con il giubbotto rosso: la pista del telefono

Si stringe il cerchio intorno all’uomo che venerdì scorso ha violentato una donna in strada alla Garbatella. Nell’auto dove l’aggressore ha picchiato la vittima per toglierle i vestiti è stato trovato non solo un pezzo di guanto che sarebbe stato indossato dall’uomo ma anche pare uno smartphone che potrebbe essergli caduto durante la fuga una volta scoperto. Entrambi gli oggetti potranno essere fondamentali per le ricerche.

Continua con nuovi elementi la caccia all’uomo dal giubbotto rosso: il Dna e le impronte trovate sul pezzo di guanto e il cellulare forse anche rubato, riporta il Messaggero. Il violentatore avrebbe potuto indossare i guanti per rubare il telefono prima di aggredire la 40enne. Secondo le testimonianze raccolte l’uomo che indossava un giubbotto rosso, è alto e con la carnagione olivastra. Potrebbe trattarsi di uno straniero, forse maghrebino. 

La vittima è stata soccorsa e portata all’ospedale San Giovanni da dove è stata dimessa con una prognosi di sette giorni. “Mi picchiava e mi insultava dicendomi di tutto, voleva anche i miei soldi, non riuscivo a respingerlo”, ha ripetuto, riporta il Corriere della Sera, la donna in lacrime nel suo letto di ospedale. 

Secondo quanto ricostruito la donna era uscita da un ristorante dopo la cena con le amiche intorno a mezzanotte per andare all’auto parcheggiata. Una corsa sotto la pioggia per tornare a prendere le amiche che l’aspettavano al locale. Aveva appena aperto la portiera quando è stata aggredita, spinta in macchina e picchiata dall’uomo che secondo il racconto della donna parlava italiano ma sembrava straniero. Fondamentali per le indagini anche le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area. Tra le ipotesi quella che il violentatore abbia seguito la vittima fino all’auto, ma anche che si trovasse lì per rubare nelle auto. (eg)