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Incendi a Roma, piromani dietro ai roghi? Una mappa delle zone della Capitale più a rischio

L’ombra dei piromani dietro al muro di fiamme che negli ultimi giorni ha accerchiato Roma. Incendi scoppiati in punti diversi della città, nove in contemporanea, tutti distanti da loro. Lunedì la Capitale è diventata un braciere e i vigili del fuoco hanno faticato a tenere a bada i roghi, perché impegnati su più fronti e a corto di personale.

Nasce così il dubbio che dietro alla chirurgica sequenza di incendi vi sia un piano preciso. Al momento è solo un sospetto, la procura indaga infatti per incendio colposo, ma i punti poco chiari della vicenda sono ancora molti. Come il rogo divampato a Ostia, proprio mentre la squadra dei vigili del fuoco del territorio era uscita per supportare i colleghi impegnati sugli altri fronti.

Motivo per cui il tempo di risposta, solitamente di pochi minuti, si è allungato fino a diventare un’ora, lasciando l’Idroscalo di Ostia in balia delle fiamme per un periodo quasi interminabile. Dettagli che hanno alimentato i sospetti sulla possibile mano umana dietro agli incendi di inizio settimana.

Lunedì sono stati circa 200 i roghi divampati, e 90 martedì. La provincia, da Velletri a Lunghezza, passando per Albano, è stata maggiormente interessata. Ma le zone a rischio incendio sono disseminate in tutto il territorio. Tutte le zone ricche di vegetazione a Roma sono sotto la lente d’ingrandimento. Da Villa Pamphili a Villa Borghese, da Villa Ada alla Riserva Naturale Valle dell’Aniene; le fiamme minacciano anche tutte le riserve naturali.