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Emergenza cinghiali a Roma, ecco le reti elettrosaldate

immagine di repertorio

L’emergenza cinghiali, a Roma e non solo, è sempre più viva e sentita da cittadini e autorità. Diverse, finora, sono state le proposte e le ipotesi avanzate: per ultima, quella dell’uso reti elettrosaldate nelle aree verdi.

Il Campidoglio, di intesa con l’ex provincia, la Regione, l’Ispra e le realtà coinvolte nella gestione della fauna selvatica, ha deciso la strategia. Tramite mappatura di tutti i varchi di passaggio degli ungulati, ha annunciato l’assessora all’ambiente ed ai rifiuti Sabrina Alfonsi, partiranno i lavori di installazione di recinzioni elettrosaldate collocate anche in profondità per resistere agli scavi.

Il tracciamento dei percorsi abitualmente seguiti dai cinghiali, che arrivano in città seguendo un corridoio che parte dal parco di Veio fino alla riserva dell’Insugherata ed a quella di Monte Mario, dovrebbe permettere di assolvere anche ad un’altra incombenza dell’azienda municipalizzata ai rifiuti, ovvero interventi per una più fattiva pulizia delle postazioni di cassonetti vicine ai varchi ed un miglior riposizionamento.

Le sole recinzioni, in una città con 84mila ettari di aree protette, potrebbero non bastare. Maurizio Gubbiotti, il presidente dell’ente RomaNatura sostiene l’importanza del “ridurre il numero di questi esemplari”Ed il modo per farlo, previsto nei piani di contenimento della specie, è quello che prevede la loro cattura. “Il Comune deve dare una mano garantendo il presidio delle gabbie” ha spiegato, perché le azioni di sabotaggio più volte segnalate, inficiano lo strumento principale, ed alternativo alla caccia, di cui si dispone per ridurre la pressione di questa specie sul territorio.”