Home NOTIZIE ATTUALITÀ Ponte della Scafa fermo da vent’anni: verso analisi del danno erariale

Ponte della Scafa fermo da vent’anni: verso analisi del danno erariale

Il Ponte della Scafa è un esempio di inefficienza, inefficacia ed è ben lontano dai principi di tempestività, trasparenza e correttezza. In parole povere, ci sarebbero gli estremi per un’analisi sul danno erariale. Così ha tuonato l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione rifilando al Campidoglio una sonora strigliata a proposito del progetto di costruzione del nuovo ponte di collegamento fra Ostia e Fiumicino. La procedura di realizzazione della struttura, che promette di sostituire il ponte datato 1950, è stata avviata ormai vent’anni fa, nel 2002 e ad oggi è praticamente ancora ai nastri di partenza. Una situazione che l’Anac reputa gravissima considerando soprattutto il ruolo strategico dell’opera per decongestionare il pesantissimo traffico locale. Tutto è fermo, quindi, tranne però le spese che negli anni hanno lievitato, tra burocrazia, perizie e tempi d’attesa, da 27 milioni iniziali ai 38 milioni dell’ultima variante. Nella delibera Anac sottolinea quello che è un incredibile circolo vizioso: l’allungarsi dei tempi, in buona sostanza, non fa altro che rendere obsoleto il progetto iniziale, con la conseguenza di doverlo riconsiderare di continuo e non vederlo mai avviato. La speranza è che il richiamo possa smuovere finalmente le acque, sfruttando magari il treno del Giubileo. Intanto, però, l’analisi dell’Anac finirà sotto la lente della Corte dei Conti.