Seduti al tavolino di un bar si sono visti passare davanti anfore romane, frammenti di statue e capitelli. Un via vai di reperti antichi stipati dentro grandi casse e scaricati da un furgone che ha insospettito due archeologi funzionari del parco dell’Appia Antica. Qualche domanda, poche risposte convincenti ed è partita la chiamata al 112. Tutto è accaduto in un locale di via Frascati, zona Tuscolana.
Sul posto gli agenti del commissariato Appio, hanno trovato, oltre al gestore del bar, anche un ristoratore. 25 e 64 anni entrambi romani. “Li abbiamo acquistati on line per arredare gli esterni” si sono giustificati i due, rimandando la palla alla venditrice, una donna di 74anni che davanti agli investigatori si è mostrata molto sorpresa dal valore degli oggetti che aveva dato gratis ai commercianti. In buona fede o meno, acquirenti e venditrice sono stati denunciati per ricettazione e violazione del codice dei beni culturali e del paesaggio.
Nel frattempo i reperti periziati come “reperti storici” – con valore da quantificare ma comunque di elevato pregio – tra cui due anfore romane, una testa di medusa in marmo, un capitello quattrocentesco di chiesa e un fregio con Amorini di epoca rinascimentale sono stati sequestrati.
