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Roma, truffa per non pagare la Tari: indagati due ex dipendenti Ama e tre imprenditori

Per non pagare la Tari entravano nel sistema informatico di Ama e annullavano gli accertamenti consentendo così a tre società un “risparmio” di oltre 260mila euro. La Guardia di Finanza di Roma ha scoperto una maxi truffa nella quale sono coinvolti tre imprenditori e due ex dipendenti della municipalizzata ai rifiuti. 

Le indagini sono partite proprio dalla denuncia presentata da Ama per anomali accessi al sistema informatico effettuati da due dipendenti – poi licenziati – impiegati presso il servizio tariffa rifiuti.

Secondo quanto accertato dai finanzieri i due avrebbero così dall’interno modificato i dati per consentire a tre imprese di ottenere l’annullamento degli avvisi per il pagamento della tassa dei rifiuti. Come? Attraverso la creazione di nuove utenze in realtà mai avvenute o modificando le metrature dei locali, per pagare meno di quanto dovuto.

I due impiegati infedeli e i tre rappresentati legali delle aziende dovranno rispondere, a vario titolo, di truffa, frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, falsità materiale commessa in atti pubblici e dal privato. Responsabilità che verranno accertate in sede processuale.

Nel frattempo le fiamme gialle hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo per un totale di oltre 260.000 euro, ovvero il totale dei pagamenti annullati.