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L’approfondimento del Mercoledì a Non solo Roma con la redazione di “Roma Daily News”

Borghesiana: coppia congela feto nel freezer di casa

Ospite in collegamento Michela Anniballi, redazione “Roma Daily News

Ha congelato il feto di quattro mesi del bambino che portava in grembo, riponendolo nel freezer.

La macabra scoperta è stata fatta dagli agenti della Polizia di Stato in un appartamento della Borghesiana, all’estrema periferia Sud-Est di Roma. La donna e il compagno, entrambi cittadini di nazionalità romena, sono stati denunciati per occultamento di cadavere.

Secondo quanto ricostruito, la donna di 44 anni, infermiera, si era presentata al Policlinico Casilino con una forte emorragia, senza però che la paziente riconducesse la perdita di sangue ad un evento preciso. La coppia è poi tornata a casa, ma una segnalazione dei sanitari ha fatto scattare i controlli.

Secondo i medici le cause dell’emorragia potevano essere due: un aborto o parto prematuro. Così hanno allertato le forze dell’ordine trasmettendo al Commissariato di competenza il referto medico. I poliziotti del distretto Casilino si sono recati all’indirizzo lasciato dalla coppia e dopo aver ascoltato i due, hanno fatto la macabra scoperta: un feto di quattro mesi, delle dimensioni di circa 30 cm, congelato nel freezer.

La donna a quel punto avrebbe confessato di aver perso il bambino mentre era in casa in seguito ad un malore. I due sono stati denunciati per occultamento di cadavere.

Sahara o Roma? Allarme inquinamento

Sono giorni in cui la Capitale è preoccupata. La sabbia è ancora visibile ovunque, sulle strade, macchine, abitazioni. Il Sahara ancora non ha mollato Roma.

Spaventa in modo particolare la qualità dell’aria: la concentrazione di Pm10 è su livelli di guardia.

Nei giorni scorsi Roma ha regalato momenti suggestivi, il cielo giallo sopra la città era allo stesso tempo inquietante e affascinante, donava un senso di “apocalittico” alla Capitale. Il tutto è stato dovuto alla sabbia trasportata dai venti direttamente dal deserto del Sahara. Polveri sottili pericolose per le persone, in particolare per i soggetti più fragili.

La perturbazione, infatti, ha causato l’innalzamento dei livelli di Pm10 in tutta la città. Hanno superato livelli di guardia anche alcune centraline di rilevamento che dall’inizio dell’anno non avevano mai dato problemi. Tutta colpa della sabbia, la “dust” gialla sahariana che ha ricoperto, durante le festività, tutta l’Italia.

E se, in passato, si era pensato ad eventuali blocchi del traffico per migliorare l’aria in seguito a sforamenti di pochi punti delle centraline, il 31 marzo è stata forse la giornata più “irrespirabile” degli ultimi anni.

Il Campidoglio ha diramato delle raccomandazioni, tuttora ancora valide ma che in pochi seguono. Si consiglia alle persone più fragili di stare a casa. Le polveri sahariani, invisibili  a occhio nudo, si spostano nell’aria e si introducono nei polmoni; molto pericolose per chi soffre di bronchiti ed asma. Da Roma viene chiesto anche uno sforzo per abbassare i livelli di Pm10. Il Campidoglio raccomanda ai romani di spostarsi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, lasciando a casa il mezzo privato.

Parole d’odio sui muri di Roma: dal Museo della Luce campagna creativa di contrasto

Il Museo della Luce, lo spazio espositivo di 1000 m2 nel cuore di Roma in cui le installazioni luminose incontrano le invenzioni scientifiche e artistiche, lancia una campagna dedicata alla Capitale e denominata Passa al lato luminoso!

L’iniziativa punta ad avvalersi della collaborazione della comunità locale per contrastare le espressioni di offesa, intolleranza e odio che deturpano muri e vie di Roma (come, purtroppo, di tante altre città nel mondo): con creatività saranno trasformate in messaggi positivi di rispetto, speranza e inclusione.

Come funziona la campagna? Per Passa al lato luminoso! il Museo della Luce ha creato un’apposita pagina web dedicata a tutti coloro che, infastiditi dal persistere e diffondersi di messaggi negativi, vogliono contribuire proattivamente al loro contrasto e alla vivibilità degli spazi pubblici.

I cittadini possono scattare fotografie di scritte offensive, volgari o minacciose e caricarle sulla pagina online: gli operatori del Museo valuteranno le segnalazioni e, se reputate meritevoli d’intervento, attiveranno team di artisti e volontari che si recheranno sul posto. Qui, provvederanno a correggere le parole con lettere adesive, brillanti al buio, per cambiarne in positivo il significato.

Tali adesivi non saranno mai applicati sul patrimonio storico o artistico, seppur davvero facili da rimuovere e non dannosi: la speranza, però, è che non vengano staccati fino a quando il muro verrà ripulito.

Nell’epoca dell’hate speech, la nostra campagna vuole sensibilizzare e coinvolgere la comunità in un’azione, al contempo simbolica e concreta, che – grazie all’approccio creativo – non si limiterà a cancellare le manifestazioni di disprezzo, discriminazione e violenza ma riuscirà a ribaltarle in messaggi di empatia, comprensione e amore per le persone e l’ambiente urbano. Passa al lato luminoso! è dunque un invito a essere protagonisti di questa trasformazione e siamo convinti che la città di Roma, con il forte senso d’appartenenza della sua comunità, sia il luogo ideale per illuminare un simile progetto afferma Egle Videikaite, direttrice del Museo della Luce.

Per partecipare alla campagna e seguirne i risultati: https://latoluminoso.it/

Gli autori degli scatti, meritevoli di intervento e pubblicazione, riceveranno una sorpresa via email.

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