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Roma, per l’inclusione niente festa del papà in una scuola. Ma abolendo si include?

Per l’inclusione una scuola dell’infanzia di Roma non avrebbe fatto realizzare lavoretti alle bambine e ai bambini in occasione della festa del papà

Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura del 22 marzo 2024.

Dopo l’istituzione di un giorno di vacanza per la fine del digiuno del Ramadan in una scuola di Milano, un altro caso mette a confronto l’istituzione scolastica con i cambiamenti sociali del nostro Paese e arriva dalla Capitale. In nome dell’inclusione una scuola dell’infanzia di Roma non avrebbe fatto realizzare bigliettini o lavoretti alle bambine e ai bambini in occasione della festa del papà. Sarebbero divampate immediatamente le polemiche su un argomento che invece di unire, divide.

Inclusione o esclusione?

Fare o non fare. Questo è il dilemma. Se si concedono giorni di festa per le festività musulmane, allora – dicono – lo si dovrebbe fare anche per tutte le altre. Se si impedisce di fare il lavoretto per la festa del papà, allora questa sorta di autonomia che gli istituti hanno potrebbe sfociare anche in altro. Ma siamo sicuri che abolire sia il modo giusto di includere?

Perché è vero che la società sta cambiando, ma stare dietro al cambiamento richiede anche competenze adeguate che sappiano come operare nei confronti di chi rappresenta il futuro. La vera sfida, ora, quindi sta nel capire quale sia il modo migliore per non far sentire discriminate quelle bambine o quei bambini che alle spalle hanno una situazione familiare particolare.