Home NOTIZIE ATTUALITÀ Mafia, l’Università Roma Tre intitolerà 12 aule alle vittime: l’annuncio del rettore

Mafia, l’Università Roma Tre intitolerà 12 aule alle vittime: l’annuncio del rettore

In occasione della Settimana della legalità l’Università Roma Tre ha organizzato l’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ che si è tenuto presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano, durante il quale il Rettore dell’ateneo, Massimiliano Fiorucci, ha dichiarato: “L’università è un luogo di formazione, di ricerca e di educazione alla cittadinanza. Noi abbiamo il dovere di costruire negli studenti una consapevolezza ed un pensiero critico, libero ed aperto.

Sappiamo che senza legalità non ci sarà nessuna libertà e per questo dobbiamo onorare la memoria delle vittime innocenti di mafia per guidarci verso una società più equa, più giusta e più attenta alla legalità”.

Mafia, aule dedicate alle vittime a Roma Tre

Il rettore di Roma Tre ha poi annunciato: “Intitoleremo a 12 vittime di mafia altrettante aule del nostro ateneo. Un’iniziativa che sarà fatta insieme a Libera. In questo modo, oltre all’intitolazione sarà possibile avere una breve descrizione della storia di queste persone affinché, chiunque entrerà nell’aula, verrà scosso nella coscienza. Abbiamo il dovere di ricordare e di ricordarcelo sempre”.

“Quella di oggi e del prossimo 21 marzo è una commemorazione doverosa e necessaria perché tutte le vittime devono essere ricordate per nome. Una spinta verso il futuro affinché queste cose non si ripetano”, ha concluso Fiorucci.

Mafia, le parole di Don Ciotti

A margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ ha parlato anche il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti: “La cultura può portare il suo contributo per contrastare le mafie, esattamente come l’educazione è generatrice di vita e cambiamento. Benvenga, quindi, che l’università crei delle condizioni per continuare a coltivare la memoria”.

Ha continuato il presidente di Libera “Roma Tre ha contribuito alla realizzazione della Giornata contro le mafie, ma per la prima volta tutte le università romane hanno aderito. Benvenga questa cosa, soprattutto in questo momento in cui nel nostro Paese a fare la differenza è l’indifferenza. Oggi la percezione è che si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato ma le mafie sono più forti di prima”.

“Oggi tacere diventa una colpa e parlare diventa una responsabilità civile. Non si può dimenticare che le mafie continuano a fare i loro affari. Nel codice genetico dei mafiosi c’è sempre un imperativo: rigenerarsi. Per questo, tocca anche a noi farlo attraverso una politica che non deve fare sconti”, ha concluso Don Luigi Ciotti.