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Lazio, Gascoigne: “Sono un ubriaco triste”

Un calciatore diventato leggenda, per la sua classe in campo e per i suoi colpi di testa fuori. Paul Gascoigne è l’esempio più fulgido di genio e sregolatezza, una regola che lo ha accompagnato anche fuori dal campo, ancora oggi che col calcio ha chiuso da tempo.

E non è un caso che sia stato realizzato un documentario sulla vita spericolata di Paul Gascoigne, «Gazza vs Paul». Titolo che sta a indicare la doppia vita di Gazza. Come soprannominato in Italia. Fenomeno in campo, assalito dai demoni interiori fuori.

Gascoigne, un documentario sulla sua vita

Gascoigne è noto anche in Italia per aver vestito la maglia della Lazio per tre stagioni, dal 1992 al 1995. Il documentario ripercorre le sue tappe da calciatore ma soprattutto quello fuori dal campo, dove Gazza ha rischiato di morire più volte a causa della dipendenza da alcol.

Presentando il documentario, Gazza ha detto: “Non mi sono mai arreso. Penso che il momento in cui mi arrenderò sarà quando sarò in una bara. A parte questo, continuerò a combattere. Continuo a combattere contro l’alcolismo frequentando gli alcolisti anonimi, e vivo a casa del mio agente. Se voglio che sia una brutta giornata? Vado al pub. Altrimenti prendo la canna e vado a pescare e so che sarà una bella giornata”.

E ancora: “Prima ero un ubriaco felice ma ora non lo sono, sono un ubriaco triste. Non esco a bere, bevo a casa. Non per un motivo preciso, solo se mi va. Se ho deluso qualcuno? Solo me stesso, dopotutto nemmeno io mi conosco del tutto… Ho tante cose dentro, cose che dovrei condividere ma che ho paura di condividere con le persone. Sono orgoglioso di ciò che ho dato alle persone in tutti gli anni, ho anche donato quasi un milione di sterline a 10 diversi enti di beneficenza, senza che nessuno lo sapesse. E non mi sono mai arreso, non lo farò mai: penso che il momento nel quale mi arrenderò sarà quando sarò in una bara”, ha concluso.