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Roma, in Questura tre pietre d’inciampo per i poliziotti uccisi dai nazifascisti nel ’44

Tre pietre d’inciampo per tre poliziotti uccisi durante l’occupazione nazista. La cerimonia si è svolta questa mattina nella Questura di Roma e si è conclusa con la posa delle pietre all’ingresso della Questura in via di San Vitale in memoria del vicebrigadiere di Polizia Pietro Lungaro e degli agenti Emilio Scaglia e Giovanni Lupis, uccisi dai nazifascisti.

Roma, in Questura tre pietre d’inciampo per i poliziotti uccisi dai nazifascisti nel ’44

Una giornata dedicata alla memoria di eroici poliziotti, a cui hanno partecipato i familiari degli agenti uccisi, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il questore di Roma Carmine Belfiore e il sindaco Roberto Gualtieri. “Si tratta di un’iniziativa che rientra in un progetto molto più ampio”, ha detto Pisani ricordando le pietre d’inciampo già deposte in altre questure italiane.

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I tre agenti uccisi: Pietro Ermelindo Lungaro, Emilio Scaglia e Giovanni Lupis

Le pietre d’inciampo apposte stamattina a Roma sono dedicate al vice brigadiere Pietro Ermelindo Lungaro, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944; alla guardia della Polizia africa italiana Emilio Scaglia e alla guardia di Pubblica Sicurezza Giovanni Lupis, entrambi medaglie d’argento al valor militare alla memoria, fucilati al Forte Bravetta di Roma il 3 giugno 1944, il giorno prima della liberazione della Capitale da parte degli alleati. Durante la cerimonia è’ stato donato un quadro in memoria del poliziotto Angelo De Fiore che salvò numerosi ebrei.

Il Questore: “Nulla deve cadere nell’oblio”

“Quella di stamattina è una cerimonia molto importante, queste pietre d’inciampo sono un gesto significativo fortemente voluto da noi per quello che vogliono rappresentare. Attraverso queste iniziative ribadiamo che nulla deve cadere nell’oblio, scolpendo il nome e il cognome di chi, purtroppo, è stato trucidato – ha aggiunto Belfiore – La pietra di inciampo è qualcosa che ci deve spingere ad andare oltre. Ogni mattina quando varcheremo l’ingresso ci ricorderemo che questa è la loro casa di lavoro. E’ un monito a non dimenticare e ad approfondire un periodo buio che oggi deve servire come base per una nuova civiltà e democrazia”.

Gualtieri: “Torturati e uccisi perché scelsero di stare dalla parte giusta”

“Oggi è una giornata importantissima – ha detto Gualtieri – in cui poniamo tre pietre della memoria per ricordare il sacrificio di tre agenti della Polizia di Stato che diedero la vita per la patria, per la libertà e per la democrazia. Furono torturati e uccisi perché scelsero di stare dalla parte giusta, quella di sostenere la resistenza all’occupazione nazifascista e di riscattare l’Italia dall’abisso in cui era stata gettata”.