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Il manichino di Netanyahu durante la protesta pro Palestina a Roma: è polemica

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Durante la manifestazione pro Palestina a Roma, tra espressioni di solidarietà e rivendicazioni politiche, un singolare manichino travestito da Benjamin Netanyahu ha scatenato polemiche. Il macabro fantoccio, adornato con simboli controversi, ha generato sdegno e richieste di rimozione da parte dei partecipanti.

Il significato del manichino di Netanyahu

La manifestazione pro Palestina è stata caratterizzata da una serie di accadimenti inusuali che hanno attirato l’attenzione dei partecipanti. Tra le famiglie con passeggini e anziani che indossavano la kefiah, si è materializzato il manichino inquietante con il volto di Benjamin Netanyahu, mascherato da deportato.

Sul suo petto, una stella di David; sulle mani sporche di sangue, manette adornate da una stella ebraica, una svastica e catene al collo.

Le reazioni per il manichino

Il manichino, presentato da un giovane palestinese, ha scatenato reazioni contrastanti tra i presenti. Mentre alcuni partecipanti hanno chiesto la sua immediata rimozione, definendo l’esposizione come una “pagliacciata” di cattivo gusto, altri hanno difeso la libertà di espressione e la manifestazione di opinioni provocatorie.

La scena ha causato tensioni all’interno del gruppo di attivisti, con l’accusa che tale rappresentazione non riflettesse l’obiettivo della protesta.

Gli attivisti hanno preso le distanze

Gli attivisti, in una reazione pronta, hanno cercato di dissociarsi dall’immagine provocatoria. Mentre si svolgeva il sit-in in piazza Vittorio, diversi manifestanti hanno esortato il giovane palestinese a ritirare il manichino, sottolineando che esso non rappresentava la posizione collettiva contro la comunità ebraica.

Con preoccupazione per la percezione mediatica, gli attivisti hanno invitato la stampa a non dare eccessiva importanza a tale episodio isolato.

Le proteste degli attivisti si sono amplificate con il timore che l’insolito spettacolo del manichino potesse distogliere l’attenzione dai veri obiettivi della manifestazione pro Palestina. Contestando la scelta di alcuni partecipanti di esporre cartelli con stelle di David contenenti svastiche e la scritta “assassini”, gli attivisti hanno cercato di mantenere il focus sulle questioni politiche e umanitarie che giustificavano la protesta.