Due persone, un uomo e una donna di 35 e 55 anni, sono stati arrestati a Roma con l’accusa di usura ed estorsione continuata in concorso. La denuncia è stata presentata il 2 gennaio da una 44enne italiana, avvocato e proprietaria di una società nel campo televisivo/cinematografico.
La denuncia di usura
La donna aveva chiesto aiuto finanziario per la produzione di un film, e un amico le aveva consigliato di rivolgersi a una donna, che si era poi avvicinata in modo prepotente.
Nel tempo, la donna aveva instaurato un rapporto di confidenza con la vittima, organizzando anche appuntamenti privati. Nel mese di agosto 2023, la società aveva bisogno di 30.000 euro, e su suggerimento della donna, la vittima aveva chiesto aiuto a un proprietario di un salone di bellezza, che aveva accettato di prestare la somma, stabilendo però una restituzione entro ottobre 2023, in condizioni quindi di usura.
Dopo aver ricevuto i 30.000 euro, la donna aveva restituito 10.000 come profitto, ma da quel momento aveva iniziato a subire minacce continue dai due, sia personali che rivolte al figlio minorenne.
Le minacce dei “cravattari”
La donna era stata costretta a sottoscrivere un assegno di 30.000 euro per coprire il debito, e l’uomo aveva minacciato di custodirlo finché non avesse ricevuto la somma in contanti. Le minacce e il debito erano poi aumentati, arrivando a 50.000 euro.
La vittima ha presentato una denuncia, e con la collaborazione della polizia, ha concordato un incontro con i due presso un bar a Ponte Milvio, registrando l’interazione. Durante l’incontro, l’uomo pretendeva 20.000 euro per sé e 40.000 per saldare i fantomatici albanesi.
La polizia ha arrestato i due nel momento in cui la vittima consegnava loro 5.000 euro. Durante le perquisizioni sono stati trovati assegni, denaro e documenti riconducibili all’attività estorsiva e di usura. La procura ha ottenuto la convalida degli arresti.
