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Roma, sciopero e ‘bus lumaca’: oggi possibili disagi

Venerdì nero per i pendolari romani, ma solo fino alle 13. Lo sciopero nazionale previsto per oggi, venerdì 15 dicembre, infatti, dopo la precettazione di Salvini è stato ridotto a 4 ore. Ma i disagi potrebbero proseguire anche dopo a causa dei cosiddetti “bus lenti”. Lo sciopero di oggi, in ogni caso, durerà dalle 9 alle 13.

A promuoverlo le organizzazioni sindacali Usb Lavoro Privato, Orsa, Sub, Cub, Cobas, Adl, Sgb. Di fronte all’ostilità del ministro, la protesta potrebbe assumere diverse forme, oltre alla sospensione dalle 9 alle 13, come l’implementazione di una velocità di percorrenza ridotta. Salvini, però, rimane impassibile di fronte a tale eventualità: «A Roma, i bus a passo di lumaca sono già una realtà…».

Sciopero, cosa sono i “bus lumaca”

bus atac scaled

Contro la precettazione di Salvini, i sindacati hanno paventato la possibilità che per la Capitale si aggireranno dopo le 13 i ‘bus lumaca’, che altri non sono che bus dalla percorrenza molto lenta. Un modo per protestare, senza però incorrere nelle sanzioni che prevede la precettazione per i lavoratori in sciopero anche dopo l’orario concordato.

Altri possibili disagi

Durante lo sciopero, nelle eventuali stazioni della rete metroferroviaria rimaste aperte, non verrà assicurato il servizio di scale mobili, ascensori e montascale. Le biglietterie saranno chiuse, mentre i parcheggi di interscambio rimarranno operativi. I bike box delle stazioni eventualmente chiuse non saranno accessibili, fatta eccezione per quello della stazione Ionio. Al contrario, il servizio di biglietterie online non subirà interruzioni (si consiglia di rivolgersi ai canali online per l’acquisto e la gestione degli abbonamenti su atac.roma.it/biglietti-e-abbonamenti).

Le richieste dei sindacati

Cobas, Adl, Sgb e Cub Trasporti hanno fatto sapere le motivazioni dello sciopero: “Le dichiarazioni del ministro dei trasporti Salvini rispetto al fatto di chi disubbidisce alla sua ordinanza, la quarta in poco più di due mesi, paga la multa non ci coglie certo di sorpresa e tantomeno ci intimorisce.

La decisione di disubbidire a questo atto è frutto di una precisa valutazione riguardo l’illegittimità dell’utilizzo di uno strumento che la legge concede o al prefetto o al ministro solo in caso di grave e imminente pregiudizio per la mobilità e in situazioni eccezionali, non certo per far fare campagna elettorale.
Una scelta molto onerosa dato che la multa può arrivare fino a 50.000 euro per un’organizzazione che vive dei soli contributi dei propri iscritti e che non può coinvolgere i lavoratori e lavoratrici del settore stante il ricatto di multe previste fino a 1000 euro al giorno per ogni singolo lavoratore”

La nota di Usb

Usb ha invece scritto in una nota: “Le dichiarazioni del ministro dei trasporti Salvini rispetto al fatto di chi disubbidisce alla sua ordinanza, la quarta in poco più di due mesi, paga la multa non ci coglie certo di sorpresa e tantomeno ci intimorisce.

La decisione di disubbidire a questo atto è frutto di una precisa valutazione riguardo l’illegittimità dell’utilizzo di uno strumento che la legge concede o al prefetto o al ministro solo in caso di grave e imminente pregiudizio per la mobilità e in situazioni eccezionali, non certo per far fare campagna elettorale.

Una scelta molto onerosa dato che la multa può arrivare fino a 50.000 euro per un’organizzazione che vive dei soli contributi dei propri iscritti e che non può coinvolgere i lavoratori e lavoratrici del settore stante il ricatto di multe previste fino a 1000 euro al giorno per ogni singolo lavoratore”.