Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 31 Ottobre 2023: “Terremoto di Amatrice, che fine ha fatto il fondo per i familiari delle vittime?”
Ce lo ripetiamo spesso ed è quasi una consolazione: noi italiani siamo bravissimi a organizzarci in caso di emergenza, la macchina dei soccorsi è impeccabile quando si tratta di intervenire dopo una tragedia. Ma se siamo tempestivi nel momento di maggiore criticità, non altrettanto bravi siamo nella prevenzione e nella gestione dei processi post emergenziali.
E non serve andare a scomodare la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia, del Belice o dell’Aquila per trovare casi eclatanti di ritardi e lungaggini. Il sisma del 2016 del centro Italia è ancora lì a testimoniarlo con i tanti cantieri ancora aperti e gli altrettanti edifici lesionati ancora da mettere in sicurezza.
Terremoto, si chiede l’istituzione di un fondo
Per chi ha perso un familiare o la propria casa, è una ferita che non si rimargina. E se si attende giustizia, il dolore è senza tempo pur nella consapevolezza che anche una sentenza non restituirà un proprio caro morto sotto le macerie. Talvolta però dallo Stato basterebbero piccoli segnali: scuse formali o un risarcimento per le vittime e i loro familiari, quasi a voler testimoniare la vicinanza delle istituzioni e anche una parziale ammissione di responsabilità.
Ne sanno qualcosa quanti nel terremoto di Amatrice hanno perso un congiunto e chiedono al governo l’istituzione di un fondo per le famiglie delle vittime delle grandi catastrofi: passano i governi ma, nonostante promesse e rassicurazioni, l’iniziativa è ferma al palo nonostante la storia recente abbia dei precedenti, come accaduto per le stragi di Viareggio e Rigopiano. Dopo aver bussato alle porte di Conte e Draghi, ora i famigliari delle vittime del sisma del 2016 chiedono l’attenzione del governo Meloni.
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