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Roma, firmato il manifesto del “Linguaggio della fertilità”

Donne e uomini hanno scelto così di condividere alcune delle loro testimonianze che sono oro per quello che è un vero e proprio tentativo di cambiare il “Linguaggio della Fertilità”

Le parole sono importanti e usarle male o per giudicare è quello che di più triste possa esserci in qualsiasi situazione. Ancor peggio è se chi tende a banalizzare sono proprio i media e persino i medici. “Se vuoi te lo spiego io come si fanno i figli!”, “È solo un aborto, fanne subito un altro”. Sono solo alcune delle tante frasi che ogni giorno molte donne si sentono dire, il più delle volte pronunciate inconsciamente, come risultato di anni di stigma sociale intorno all’infertilità. Per questo è fondamentale analizzare e modificare il modo in cui gli specialisti, i mezzi di comunicazione e la società si esprimono su questi argomenti.

“L’infertilità in Italia riguarda il 15% delle coppie, equivalente a circa una coppia su sette – commenta la dottoressa Daniela Galliano medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma – Nonostante dal 2009 sia ufficialmente riconosciuta come una malattia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oggi l’infertilità viene ancora descritta attraverso un linguaggio poco empatico, inappropriato, che a volte può persino risultare aggressivo. Di conseguenza, coloro che cercano una cura e ricorrono alla medicina della riproduzione per avere un figlio possono sentirsi giudicati, colpevolizzati o incompresi nel loro percorso verso la genitorialità. Per questo, è importante demistificare, rompere i tabù, evitare eufemismi. È essenziale che il linguaggio della fertilità sia equo e adeguato, evitando qualsiasi sfumatura di aggressività o mancanza di delicatezza. Vogliamo migliorare la conversazione sull’infertilità nei nostri ambienti personali e anche medici.”

Fertilità, le testimonianze sono oro

Donne e uomini hanno scelto così di condividere alcune delle loro testimonianze che sono oro per quello che è un vero e proprio tentativo di cambiare il “Linguaggio della Fertilità”.

“Io sono una donna infertile e, prima di avere mio figlio, ho vissuto la poliabortività – racconta Martina, paziente IVI Roma – Durante gli anni di infertilità mi sono scontrata spesso con parole inopportune, pronunciate da persone poco empatiche, che poi ho capito con il tempo non essere crudeli o insensibili, ma piuttosto non abituate ad avere a che fare con questa condizione. Non lo fanno con cattiveria, dicono solo la prima cosa che viene loro in mente non sapendo che di fronte hanno una persona che sta soffrendo terribilmente. Perché spesso, chi soffre molto, indossa una maschera per non lasciar trapelare il proprio dolore e il resto del mondo percepisce di sentirsi libero di dire qualsiasi cosa. Ho dovuto confrontarmi con frasi insensibili anche in riferimento ai miei aborti. Oggi con il mio bambino tra le braccia, ho finalmente quella forza di rispondere che mi è sempre mancata e adesso rispondo sempre che Tommaso è il mio quarto figlio.”

Ecco perché IVI, leader mondiale in Medicina Riproduttiva sta cercando di ridefinire il modo in cui l’infertilità viene comunicata, rappresentata e raccontata. Sottoscritto dalla clinica IVI, dall’associazione Strada per un Sogno e dal movimento per normalizzare l’infertilità Oneofmany arriva il manifesto che ha l’obiettivo di promuovere un linguaggio più empatico, inclusivo e rispettoso, che possa riflettere adeguatamente la complessità delle sfide affrontate da chi vive l’infertilità.

“Questo progetto è fondamentale come strumento di visibilità e sensibilizzazione sull’importanza del linguaggio della fertilità. Vogliamo essere un agente di cambiamento in modo che le persone con infertilità sentano il sostegno, l’empatia e la complicità di cui hanno bisogno per affrontare le loro circostanze nelle migliori condizioni; condividere con la società come ci sentiamo, su quali frasi e come vorremmo essere trattati apre la porta al rispetto e alla complicità” dichiara Loredana Vanini, autrice del libro fotografico “Unadelletante” e dal 2019 fondatrice del movimento per l’infertilità Oneofmany, che è diventato il punto di riferimento in Italia per l’informazione, il supporto e l’assistenza alle coppie infertili.

fertilità

 

Fertilità, quanto è importante l’informazione

Nasce così il manifesto che ha l’obiettivo di promuovere un linguaggio più empatico, inclusivo e rispettoso. Ma dove bisogna intervenire per un cambiamento nel linguaggio della fertilità? E cosa bisogna fare affinché questo cambiamento sia reale?

“La pandemia ha accelerato alcuni processi, portando in qualche modo l’informazione “in casa” e aumentando l’offerta, facilitando la partecipazione anche di quelle persone più ritrose a mostrarsi, ma ha anche dato spazio, in parte, a un’informazione meno “scientifica e rigorosa”, che è qualcosa che non si può non considerare. Fino ad allora, era abitudine rivolgersi ad interlocutori più istituzionali, che hanno costruito un know-how grazie ad anni di attività e al concorso di esperti riconosciuti e, soprattutto, lo hanno fatto senza alcun fine di lucro. La semplicità con cui ora, grazie ai social, è possibile fare di questo addirittura un lavoro può divenire paradossalmente negativa. L’informazione cessa in quel caso di essere libera e disinteressata” aggiunge Luisa Musto di Strada Per Un Sogno, associazione no-profit dedicata al tema dell’infertilità e al percorso per diventare genitori.

Le parole contano

“Il linguaggio che la società utilizza per descrivere l’infertilità o la perdita di un bambino può avere un impatto enorme su come una persona può sentirsi. Potremmo cominciare a parlare di difficoltà di concepimento più che di sterilità o di mancato impianto invece che impianto fallito. Sembrano sfumature, ma non lo sono: diventano messaggi di comprensione, vicinanza e accoglienza che fanno stare meglio l’altro” sottolinea la dott.ssa Vincenza Zimbardi, psicologa IVI Roma.

Ivi e il “Linguaggio della Fertilità”

IVI crede fortemente nell’importanza che il “Linguaggio della Fertilità” ricopre all’interno della società attuale e desidera contribuire concretamente al cambiamento della narrazione e dei termini utilizzati per parlare di infertilità, mancato concepimento, aborto e perdita perinatale. Questo progetto, questo manifesto, condiviso a livello mondiale, si pone l’obiettivo di:

– cambiare il linguaggio utilizzato per diagnosticare e descrivere l’infertilità, da parte dei professionisti sanitari, dei media e della società;

– sensibilizzare sul potere delle parole, diffondendo consapevolezza riguardo le espressioni che possono ferire chi affronta l’infertilità e quelle che invece esprimono vicinanza ed empatia;

– dare voce alle testimonianze di coloro che hanno vissuto in prima persona gli effetti di un linguaggio severo e poco sensibile in relazione alla fertilità.