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Chiuso il Poppea Strip Club a Roma: il motivo e il giallo del cartello

poppea strip club

L’ultimo colpo di scena nel mondo dei locali notturni romani è il recente episodio che ha portato alla temporanea chiusura del Poppea, un noto strip club situato a poche centinaia di metri dal Colosseo, in via Capo d’Africa.

Al centro di questa vicenda, una serie di misure di sicurezza e una controversia scatenata da un singolare cartello affisso sulla porta dei camerini.

Perché il Poppea Strip Club ha chiuso

L’annuncio della chiusura temporanea del Poppea Club ha suscitato notevole attenzione tra il pubblico romano e oltre. Nonostante ciò, è essenziale sottolineare che la chiusura non è stata causata dal cartello in questione, ma piuttosto da un’ispezione sanitaria della ASL.

Gli ispettori sanitari, insieme agli agenti della polizia locale di Roma Capitale e uomini della guardia di finanza, si sono recati nel locale per un sopralluogo. Secondo quanto riferito da fonti attendibili come La Repubblica, la chiusura è stata decisa a causa del mancato rispetto di alcune misure di sicurezza fondamentali.

Problemi di sicurezza

Uno dei problemi evidenziati era l’assenza di una porta d’emergenza funzionante, che era persino chiusa a chiave, mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori e del pubblico.

La decisione del giudice istruttore del tribunale di Roma, Emanuela, ha evidenziato il pericolo per la salute, la sicurezza e l’incolumità pubblica dei lavoratori all’interno del Poppea Club. La questione principale che ha catturato l’attenzione dei media, tuttavia, è stata la comparsa del controverso cartello nei camerini delle ragazze che si esibivano sul palco.

Il cartello che vietava il ciclo

Il cartello recitava: “È severamente vietato avere il ciclo nei giorni di giovedì, venerdì e sabato.” Questo ha suscitato sorprese e indignazione tra molti, ma l’avvocato che rappresenta il gestore del locale, Maurizio Sangermano, ha cercato di gettare luce sulla questione, definendo la scritta una semplice “burla”.

Secondo l’avvocato, durante il sopralluogo degli agenti, il suo assistito ha spiegato che il cartello era stato posto in modo scherzoso, e alcuni agenti hanno persino sorriso alla sua spiegazione.