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Velletri, maxi rissa in carcere tra detenuti. Sappe: “Basta. Penitenziari invivibili e pericolosi”

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Ancora tensioni nel carcere di Velletri. Una maxi rissa tra detenuti è scoppiata ai passeggi del Reparto D con scontri tra due gruppi della stessa sezione detentiva. Lo denuncia Maurizio Somma segretario nazionale del Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

Velletri, rissa in carcere tra detenuti: colpito al volto un poliziotto

Per sedare la rissa spiega Somma “È stato necessario l’intervento di tutto il personale disponibile, compreso quello del NTP. All’interno dei passeggi è stata ritrovata una lama di notevoli dimensioni. Nella concitazione è stato colpito al volto un poliziotto, che fortunatamente non ha riportato gravi lesioni.

“Sono state riscontrate – aggiunge il sindacalista – ulteriori difficoltà nel riaccompagnare i detenuti nelle proprie celle, poiché gli scontri sono continuati sia all’interno delle scale detentive sia nella sezione stessa. Al momento la situazione sembra essersi stabilizzata, resta comunque alta la tensione all’interno del Reparto”.

Velletri, maxi rissa in carcere tra detenuti. Sappe: "Basta. Penitenziari invivibili e pericolosi"
protesta nel 2018 davanti al carcere di Velletri

Somma (Sappe): “Basta! Penitenziari invivibili e pericolosi”

“Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria” tuona Somma che aggiunge “le quotidiane grida d’allarme del Sappe continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali. Solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla. Queste sono violenze annunciate! È scandaloso che nel 2023 vi siano ancora persone indegne che usano la violenza per cercare di sovvertire il sistema istituzionale all’interno dei penitenziari mirato alla risocializzazione del detenuto, ma in rispetto delle regole. Fortunatamente in carcere ci sono anche persone che si dissociano da questi atteggiamenti violenti e cercano nello studio e nel rispetto reciproco la loro ragione di vita”.

Capece: “Servono risposte ferme da parte del Dap”

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso al poliziotto contuso a Velletri la solidarietà e la vicinanza del sindacato ed evidenziato come le intolleranze dei detenuti ed i gravi episodi da loro provocati sono “sintomatici del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti”.

“La situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, – prosegue Capece – che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP, anche destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione. Quel che è accaduto a Velletri testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità!”.