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Il lavoro del futuro? Sarà libero: ma cosa significa? – IL SERVIZIO

Qui la copertina della puntata di Extra “Il lavoro del futuro? Sarà libero: ma cosa significa?”.

“Nel dibattito politico e sociale sul lavoro in Italia, da alcuni anni è entrata una parola che viene sventolata come un mantra pressoché in ogni contesto: ed è flessibilità.

A invocare una generalizzata maggior capacità di variare e modificarsi a situazioni e condizioni diverse sono – di solito – economisti e imprenditori, mentre un po’ più cauti nell’abbracciare questo mantra sono i sindacati che – mossi dal pregiudizio o dal pessimismo –  temono ulteriori ripercussioni negative per i lavoratori, in un che da anni combatte senza risultati contro ampie situazioni di sfruttamento e lavoro nero.

Ma al di là degli abusi e dei comportamenti fuorilegge, anche per i più ottimisti è difficile poter credere che il nostro sistema economico sia in grado di modificarsi in modo armonico verso il nuovo trend auspicato. Dicono le cronache che troppo spesso nel nostro paese ancora oggi la flessibilità venga scambiata con la precarietà mentre, agli antipodi, fatichiamo ad applicare in modo virtuoso e davvero consapevole lo smart working che, dopo l’exploit verificatosi durante la pandemia, oggi è tornato ad essere un privilegio concesso soltanto nelle aziende più illuminate. Certo non aiuta all’evoluzione il sistema di norme e burocrazia che almeno sulla carta dovrebbe governare il nostro mercato sul lavoro ma che troppo spesso diventa uno dei motivi – o degli alibi – per i quali un’impresa cerca talvolta di imboccare scorciatoie illegittime rispetto a contratti regolari che sono ovviamente anche più costosi.

C’è poi un problema di contesto più ampio e forse anche più difficile da scardinare: ammesso che ci si possa abituare alla tanto invocata flessibilità mandando in pensione la logica del posto fisso per tutta la vita, siamo sicuri che il sistema paese riuscirà ad adeguarsi posto che, banalmente, ancora oggi per avere un mutuo o un semplice presto vengono richieste buste paga capienti e contratti a tempo indeterminato?

La sfida è affascinante e al contempo proibitiva ma per gli esperti il percorso verso il futuro è già tracciato: si va verso un lavoro sempre più libero, che forse farà comodo alle aziende ma che negli ultimi anni sembra aver conquistato anche i lavoratori, sempre meno interessati a carriere stressanti e un po’ più attenti alla qualità della vita e del proprio tempo libero.”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.