Per i 9 attivisti di Ultima Generazione che nella giornata del 21 maggio hanno colorato di nero la Fontana di Trevi c’è il fascicolo in procura.
Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli e per i fatti della Fontana di Trevi si ipotizzano i reati di uso illecito di beni culturali o paesaggistici, deterioramento, deturpamento e imbrattamento.
In Vaticano invece mercoledì 24 alle 16 è prevista la seconda udienza del processo nei confronti di Guido ed Ester che si incollarono al basamento della statua di Laocoonte ai Musei Vaticani e di Laura che produsse la documentazione video dell’aione. «Nella prima udienza convocata per il 9 marzo scorso – scrivono da Ultima Generazione – le tre persone coinvolte hanno deciso di non presentarsi a causa dell’impossibilità di scegliere liberamente un avvocato difensore, gli avvocati autorizzati a difenderci nello Stato Vaticano sono troppo costosi, e non possiamo permetterceli, hanno spiegato».
Gli attivisti inviarono anche una lettera a Papa Francesco in cui si espressero così: «Come Laocoonte, che cercò di mettere in guardia i cittadini di Troia dall’inganno dei greci senza essere ascoltato, oggi sono scienziati, artisti, scrittori, comuni cittadini, il segretario generale dell’Onu e voi stesso, Santo Padre, a portare il messaggio della drammatica urgenza di agire per evitare almeno i peggiori disastri di cui già ora si inizia a valutare la tragica entità. Non disponiamo di grandi mezzi, disponiamo solo dei nostri corpi, delle nostre menti, dei nostri cuori».
