Non sbaglia un colpo, Josè Mourinho. E’ lo specialista delle grandi occasioni, il re delle competizioni europee. Lo sa bene la Roma, che nel giro di due anni ha conquistato due finali, come mai successo prima nella storia del club. Merito del gruppo e soprattutto dell’esperienza dello Special One, che dopo la partita, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la finale conquistata.
Sull’avversario che affronterà in finale a Istanbul, ha detto: “Juve o Siviglia, sono entrambe forti, la mia preoccupazione era andare in finale. Siviglia è una squadra fortissima e ha grande esperienza, poi ci penseremo, ora pensiamo al campionato”.
Ha aggiunto, parlando del grande traguardo ottenuto arrivando due volte in finale: “Io nella storia della Roma? La mia preoccupazione è aiutare i ragazzi a crescere, i romanisti a fare sempre il massimo e portare gioia a questa gente. Oggi è una gioia molto grande dopo un’altra finale europea”.
Sulla squadra: “Questa è una squadra incredibile, non so se posso chiedere di più ai romanisti ma questi ragazzi meritano qualcosa di speciale lunedì (c’è la Salernitana, ndr) quando partiremo da Trigoria per andare all’Olimpico”. Ha concluso: “Questa è la mia squadra, se non avevamo Smalling in panchina magari non riuscivamo a vincere. Se perdi Spinazzola e poi Celik, sarebbe stato difficile senza un sostituto pronto. Anche i piccoli dettagli contano. Smalling ha dato tutto ma avrei potuto dire la stessa cosa di Bove che giocava nei campi di plastica e ora gioca come quinto di destra”.
