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Roma, narcotizzavano anziani per rubare soldi e gioielli: in manette due donne. 12 colpi in sette mesi

Prima studiavano le vittime per giorni, poi li avvicinavano con la scusa di un un regalo e infine li addormentavano sciogliendo un narcotico nella bibita. Sono almeno 12 gli anziani over 80 che tra settembre 2022 e marzo di quest’anno a Roma sono finiti nella rete di due donne ora in carcere per rapina aggravata (11 episodi) e un furto in casa. In tutto sono riuscite a mettere a segno colpi per 160 mila euro tra soldi e gioielli rubati alle vittime.

L’indagine

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trastevere e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è stata avviata a seguito di una rapina avvenuta il 9 settembre 2022 nei confronti di un novantenne, in zona Bravetta.

In quel caso una donna, dopo aver avvicinato con una scusa l’anziano in strada ed averlo convinto a rientrare a casa in sua compagnia, lo avrebbe narcotizzato con una bevanda dove probabilmente era stato sciolto dello stupefacente o altro narcotico. Così approfittando del suo stato di confusione gli portava via il bancomat, i soldi e il telefono cellulare, per evitare potesse chiamare i soccorsi.

L’anziano drogato ha dormito per due giorni

L’anziano, probabilmente a causa dell’età e dell’eccessivo uso di narcotico è rimasto assopito a letto per circa due giorni. A dare l’allarme ai Carabinieri sono stati i familiari, preoccupati poiché non riuscivano in alcun modo a contattarlo. All’interno dell’abitazione della vittima, trovata in completo stato confusionale al punto di non essere in grado di interloquire o riferire circostanze utili alle indagini.

Lo scontrino della farmacia

I Carabinieri però hanno trovato una ricetta medica e lo scontrino di una farmacia della zona dove l’anziano era stato in precedenza. Passando al setaccio le immagini delle telecamere della farmacia e di altri esercizi commerciali del quartiere i Carabinieri sono riusciti a ricostruire la fase di adescamento della vittima e ad individuare il veicolo usato dalle indagate.

La successiva fase di indagine, consistita in attività tecniche , analisi del traffico telefonico e telematico, analisi dei sistemi di video sorveglianza degli istituti di credito e attività di osservazione e pedinamento, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico delle due donne indagate per altri 10 casi di rapina ed 1 caso di furto in abitazione. Tutti oggetto di contestazione e posti a fondamento del provvedimento cautelare che è stato a loro notificato. E tutti con il medesimo modus operandi.

Regali per adescare le vittime

Il piano criminale iniziava con l’adescamento della vittima, attraverso un’attenta attività che poteva durare anche settimane e che spesso si concretizzava con l’offerta di doni (ad esempio durante il mese di dicembre la stella di Natale). Tutto per carpire la fiducia dell’anziano e riuscire quindi ad entrare in casa.

Secondo quanto accertato inoltre le indagate prestavano molta attenzione a far sparire qualsiasi traccia del loro passaggio, compresi i contenitori nei quali veniva disciolto il narcotico somministrato alla vittima.

Bottino da 160mila euro: anche la fede del marito morto

Il valore complessivo dei gioielli e denaro asportato alle vittime ammonta, complessivamente, a circa 160 mila euro. I Carabinieri sono riusciti a recuperare anche le fedi nuziali sottratte ad una signora ottantenne, che le custodiva gelosamente in ricordo del marito defunto.