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Guendalina Tavassi: “Il mio ex marito un violento, mi ha preso a bastonate”

Mi ha inseguito con una mazza da baseball e mi ha preso a bastonate in testa”. È una delle rivelazioni che Guendalina Tavassi, showgirl e protagonista di alcuni programmi tv, ha fatto nel corso del processo contro l’ex marito Umberto D’Aponte. La donna ha raccontato diversi episodi di violenza, negati dall’ex marito, che avrebbe subito negli anni della loro relazione.

A riportare le parole della showgirl è il Messaggero: “Il nostro rapporto era un continuo minacciarmi e denigrarmi. Abbiamo litigato e ha spaccato il vetro della finestra che è finito nella culla del bambino. Una volta mi ha rotto il naso lanciando le chiavi della mia auto”, ha raccontato la donna, che nel 2021 aveva annunciato al marito la decisione di lasciarlo.

Le prime avvisaglie, racconta Guendalina Tavassi, sono iniziate presto: “Prima della nascita di Salvatore lui veniva a Roma solo nel weekend, ma quando si è trasferito sono iniziati i problemi: svariati tradimenti ed episodi di violenza dovuti alla gelosia era un continuo minacciarmi e denigrarmi anche davanti ai bimbi. Mi diceva che dovevo morire”.

L’influencer ha raccontato anche un episodio risalente al 2017: “Lui dormiva e mi è arrivato un messaggio di una ragazza che mi riferiva di averlo visto con un’altra. Abbiamo litigato e ha spaccato il vetro della finestra, che è finito nella culla del bambino“. Un altro episodio sarebbe molto più recente: “Eravamo in macchina di Federico – il nuovo compagno ndr – e il bambino ha visto il padre venirci incontro con due uomini. Umberto e quegli uomini hanno iniziato a picchiare il mio compagno, il bimbo era terrorizzato”, ha raccontato.

Umberto D’Aponte ha invece sempre negato di aver alzato le mani su Guendalina Tavassi . I legali della difesa, l’avvocato Graziano Sabato e l’avvocato Giovanni Laricci, spiega il Messaggero – hanno depositato le relazioni di servizio della polizia giudiziaria in relazione agli interventi effettuati nell’abitazione della Tavassi che confermerebbero la tesi i D’Aponte.

G.