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Siccità, Tevere a rischio secca. L’Autorità di Bacino: “In alcuni punti è paludoso”

In alcuni tratti il Tevere sembra una palude. Al posto dell’acqua c’è fanghiglia e il livello del fiume scende giorno dopo giorno. Ecco l’altro effetto della siccità, che non risparmia nemmeno il ‘biondo’, addirittura a rischio secca nei prossimi giorni. A lanciare l’allarme è Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di Bacino.

“La situazione è molto pesante e va peggiorando – spiega -. Il Tevere a tratti sembra paludoso, con l’acqua ferma. Ha il minimo deflusso vitale che gli consente solo la diga di Corbara, ma in alcuni punti il fiume scorre adesso molto basso, anche di un metro e mezzo sotto i livelli medi”. Al momento non si registrano criticità per quanto riguarda il rifornimento idropotabile e non si è ancora arrivati al livello di guardia. Ma la situazione rimane molto preoccupante.

“Il quadro peggiora perché cala il livello dei fiumi, di tutti i fiumi che sono sotto i rispettivi livelli medi, anche rispetto alla siccità del 2017”, afferma D’Angelis. Il rischio è che possa verificarsi la crisi più grave di sempre per il Tevere, perché la situazione meteorologica non promette niente di buono e, anzi, per i prossimi giorni è atteso un caldo da bollino rosso.

Se in alcuni punti del fiume, quelli più bassi, al posto dell’acqua sono emersi fango, sassi e tronchi d’albero, a rischiare sono anche la flora e la fauna del Tevere. Senza piogge l’habitat dei caratteristici uccelli che popolano il fiume, come l’airone bianco maggiore, l’airone cinerino, il cormorano, potrebbe essere stravolto.