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Incendio Malagrotta, è ancora giallo sulle cause del rogo. Oggi i dati sulla diossina nell’aria

Cosa abbia causato l’incendio del Tmb di Malagrotta rimane ancora un mistero. Tutte le piste sono ancora in piedi: non si esclude l’ipotesi dell’incendio doloso, anche se al momento, con le fiamme ancora da spegnere del tutto, è difficile trovare l’eventuale innesco. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza e le esamineranno per provare a capire cosa sia successo mercoledì pomeriggio.

La procura intanto indaga per incendio colposo, mentre il sostituto procuratore ha disposto una maxiconsulenza per risalire all’origine rogo. Quando le fiamme verranno domate del tutto, parte della struttura verrà sequestrata per i rilievi del caso. È ancora viva la preoccupazione dei residenti della zona, spaventati dal possibile inquinamento dell’aria provocato dalla combustione di carta e plastica.

Restano chiuse scuole e centri estivi nel raggio di 6 km dalla zona dell’incendio, anche se alcuni comuni, come Fiumicino, hanno esteso il provvedimento ad un’aera più vasta. È stato deciso anche lo stop al consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell’area, ai residenti è stato consigliato di tenere finestre chiuse e condizionatori spenti.

Sarà decisiva la giornata di oggi per capire l’eventuale livello di diossine nell’aria. I primi dati trasmessi ieri dall’Arpa, l’Agenzia nazionale protezione ambientale, non hanno evidenziato un generale aumento di particelle inquinanti nell’aria: non si sono rilevati, infatti, superamenti del limite giornaliero. Saranno però i dati definitivi forniti oggi dall’Arpa a evidenziare l’eventuale inquinamento dell’aria nella zona.