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Roma, turismo in crisi, a rischio 8mila posti di lavoro

La pandemia prosegue e il settore del turismo, dopo quasi due anni drammatici, si sgretola giorno dopo giorno. In questo mese sono in programma i primi incontri fra proprietà alberghiere e sindacati per cercare di frenare un trend negativo, capace di portare già 250 lavoratori alla porta. Dipendenti di strutture un tempo floride, nelle zone più ricercate della Capitale ma che all’orizzonte non vedono alcuna luce. Oltre gli impiegati degli hotel, è tutto l’indotto del settore a soffrire con una stima di 8mila posti di lavoro a forte rischio anche nell’ambito della ristorazione, dei taxi, dei grandi eventi o dei tout operator. Roberto Gualtieri ha chiesto al governo che parte dei 700 milioni delle misure straordinarie di sostegno possa essere utilizzata per una nuova cassa Covid da destinare all’aziende del settore, per fermare i licenziamenti. Una linea condivisa anche da Filcams, Fisascat e Uiltucs di Roma e Lazio. Con la ripartenza che si sta manifestando molto lentamente, la richiesta dei sindacati è quella di prendere tempo con misure volte a coprire l’emorragia occupazionale almeno fino al 30 giugno.