Attraverso una piattaforma on line proponevano di convertire in soldi i bonus per le spese di affitto di immobili concessi durante l’emergenza sanitaria da Covid. Quelli che dovevano servire per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà. Una società della Capitale che operava in tutta Italia offriva ai clienti la possibilità di ottenere liquidità attraverso lo smobilizzo immediato di crediti di imposta. Acquistandoli e pagandoli subito per poi cederli a terzi, dietro compenso.
Un business che nei primi dieci mesi del 2021, avrebbe portato all’impresa oltre 110 milioni di euro di crediti di imposta. Cifra che oggi le fiamme gialle di Roma hanno sequestrato con un provvedimento preventivo d’urgenza. Emesso nella fase delle indagini preliminari dalla Procura capitolina. Per interrompere la circolazione dei crediti sui quali sussistono gravi indizi di fittizietà e individuare i responsabili dell’ipotizzata truffa.
L’attività parte da un’analisi di rischio sviluppata dall’Agenzia delle Entrate sulla spettanza dei “bonus” previsti dai Decreti “Rilancio” e “Cura Italia” del 2020, connessi alle spese di locazione di immobili ad uso non abitativo e riconosciuti sotto forma di crediti d’imposta fino al 60%.
Nella piattaforma informatica gestita dall’Amministrazione finanziaria erano stati inseriti dati di imprenditori che non solo non avevano contratti di locazione, ma che a fronte di guadagni modesti, avrebbero sostenuto spese d’affitto per centinaia di migliaia di euro all’anno.
Le indagini hanno permesso inoltre di riscontrare che parte dei crediti d’imposta per 44 milioni di euro, è stata venduta dalla società di Roma a una serie di aziende. Allettate dalla possibilità di acquistare bonus “spendibili” con uno sconto sul loro valore nominale. Altri 10 milioni sono stati invece “monetizzati” attraverso intermediari finanziari.
