Crisi rifiuti, la soluzione definitiva arriverà il 15 luglio. È l’annuncio del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, che fra miasmi insopportabili e la gimcana obbligata fra l’immondizia a cui sono sottoposti i temerari del marciapiede romano, assume il tono quasi del sogno di una notte di mezza estate. Quello che è emerso dalla riunione di ieri fra Campidoglio, Città Metropolitana, Regione e ministro nel ruolo di paciere è che il tempo è ormai scaduto, in primis, e in secondo luogo che i siti per la discarica saranno giocoforza fuori dal perimetro cittadino. Può esultare, quindi, la Giunta Raggi, ma bisogna galoppare per individuare il sito definitivo e la soluzione temporanea, con Albano che resta cliente difficile e la prevista chiusura del sito di Civitavecchia. Attenzione poi all’Unione Europea che sta monitorando la crisi dei rifiuti della Capitale. La pilot investigation partita nel 2019 è fonte di ansia, al momento, perché senza impianti sarà procedura di infrazione delle norme comunitarie: tradotto, milioni di euro di sanzioni.