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Controlli Nas nei supermercati: tracce di Covid su Pos e carrelli. A Roma positivi 4 tamponi su 30

Tracce di Covid su bilance, Pos e naturalmente sulle maniglie dei carrelli della spesa scambiati tutto il giorno da un cliente all’altro. E’ quanto accertato dai carabinieri del Nas nel corso delle ispezioni effettuate nei supermercati di tutta Italia per verificare la sanificazione degli ambienti e delle attrezzature.

Verifiche nel Lazio

Nella Capitale su 30 tamponi di superficie, 4 sono risultati positivi. Solo due i campioni con tracce di virus negli 8 supermercati ispezionati nelle province di Latina e Frosinone. Il legale responsabile di un discount della provincia di Viterbo è stato segnalato alla Prefettura per inosservanza del distanziamento interpersonale. Sono state contestate violazioni amministrative pari a 800 euro e la chiusura dell’esercizio commerciale per giorni 5. 

Complessivamente sono stati ispezionati 981 esercizi commerciali individuati tra quelli di maggiore afflusso: 173, il 18% del totale, con irregolarità. Denunciati 9 responsabili di supermercati e sanzionati altri 177 per un ammontare di 202 mila euro.

226 irregolarità, delle quali 39 riconducibili a carenze igieniche per mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature ad uso comune, l’omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e sul rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali e della distanza interpersonale durante gli acquisti e alle casse. Sono stati accertati, inoltre, il malfunzionamento o l’assenza dei dispenser per la disinfezione delle mani ed il mancato rispetto delle distanze interpersonali.

Oltre mille campioni analizzati

Al fine di individuare l’efficacia delle periodiche operazioni di pulizia e sanificazione, sono stati eseguiti tamponi per la ricerca del COVID-19 sulle superfici ritenute di maggiore contatto, realizzando 1.060 campioni con il supporto di tecnici prelevatori e dei laboratori delle ASL, ARPA (Agenzie Regionali di Protezione Ambiente), IZS (Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Ministero della Salute) e enti universitari.

18 casi positivi al Covid

Gli esiti analitici hanno rilevato la positività alla presenza di materiale genetico del virus in 18 casi riconducibili a carrelli e cestini impiegati dalle utenze, tastiere per il pagamento bancomat e carte di credito (Pos), tasti delle bilance e dispositivi “salvatempo” impiegati dagli utenti per la lettura automatica dei prodotti acquistati.

I supermercati presso i quali sono state evidenziate positività al COVID-19, appartenenti a diverse aziende della Grande Distribuzione, sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari.

Nell’ambito del piano ispettivo, i Carabinieri NAS hanno individuato anche  gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che hanno determinato l’esecuzione di provvedimenti di immediata sospensione dell’attività commerciale nei confronti di 12 supermercati, dei quali 3 per violazioni alle misure anti-COVID, ed il sequestro di oltre 2.000 kg di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea.