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Roma, spaccio alla Borghesiana: sequestro beni per 600mila euro agli “amici di Finocchio”

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, nei confronti di due fratelli di origine campana. I due sono stati arrestati nel 2017 nel corso di una vasta operazione che ha consentito di sgominare un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, della quale i due erano a capo, che operava nei quartieri popolari di “Finocchio” e di “Borghesiana”, nella periferia sud-est della Capitale.

Lo spaccio a Borghesiana

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, avevano documentato l’esistenza di una vera e propria “piazza di spaccio” in località Borghesiana: territorio “cuscinetto” tra le storiche borgate di Tor Bella Monaca e Tor Vergata, autonomamente gestita da due fratelli di origine partenopea.

Sulle chat la promozione della droga dagli “amici di Finocchio”

L’organizzazione strutturale, fortemente gerarchizzata, prevedeva l’impiego di pusher, articolati in turni di servizio, che con telefoni dedicati. Inviavano ai vari clienti messaggi pubblicitari firmati “gli amici di Finocchio”, aggiornandoli sulla diponibilità di stupefacente, cocaina, o su offerte per nuovi prodotti. Lo smercio era organizzato in modo “itinerante” per rendere più complessi i controlli delle Forze dell’Ordine. Le consegne, infatti, non avvenivano sempre nello stesso punto. Il sodalizio aveva adottato una vera e propria strategia di marketing in base alla quale lo spacciatore di turno concordava con l’acquirente le modalità e la località dello scambio, in alcuni casi anche a domicilio.

Punizioni corporali per i pusher furbetti

Il ricavato dell’attività di spaccio veniva poi consegnato quotidianamente ai due promotori che, in caso di rendicontazione errata, infliggevano vere e proprie punizioni corporali.

L’organizzazione prevedeva anche l’assistenza legale dei propri sodali in caso di arresto durante l’attività di spaccio e consentiva ai vari adepti guadagni consistenti, direttamente proporzionali al ruolo rivestivo in seno all’organizzazione.

Sequestrata villa da 500mila euro costruita con i soldi della droga

Il provvedimento eseguito oggi ha consentito di sottoporre a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, beni per un ammontare di oltre 600.000 euro: una villa quadrifamiliare, un’auto e i soldi presenti nei conti correnti intestati o comunque riconducibili ai due fratelli.

Nel provvedimento del Giudice si evince la palese sproporzione tra i redditi dichiarati, prossimi allo zero, e lo stile di vita condotto dai fratelli e dai loro familiari.

In particolare l’immobile sequestrato, il cui valore catastale è stimato in circa 500mila euro, è stato edificato dai due fratelli con il denaro illecito e attualmente gli garantisce una fonte di reddito in quanto tutte le quattro unità abitative risultano affittate.