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Allarme smog a Roma, la cappa dovuta a inquinamento e sabbia del Sahara

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Roma è di nuovo in emergenza smog, attualmente avvolta da una densa cappa di sabbia proveniente dal deserto del Sahara, generando un’atmosfera surreale e problematica. La pioggia carica di polvere ha coperto le strade e le auto, mentre l’aria diventa sempre più satura di polveri sottili, costringendo i residenti a limitare le attività all’aperto. Il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza di allerta, mentre l’agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa Lazio) continua a monitorare da vicino la situazione.

Il picco assoluto di smog: martedì il giorno critico

Il momento peggiore dell’emergenza è previsto per martedì, quando i livelli di particolato (Pm10) raggiungeranno il loro picco massimo.

I dati delle centraline di monitoraggio mostrano valori ben oltre i limiti consentiti, con una media cittadina di 113 microgrammi per metro cubo, più del doppio della soglia legale di 50.

Anche per i giorni successivi, mercoledì e giovedì, i livelli di inquinamento resteranno elevati, mantenendo l’allarme attivo.

Gestione dell’emergenza smog e possibili misure correttive

Il Comune di Roma è in costante contatto con Arpa per valutare la situazione e prendere eventuali provvedimenti aggiuntivi.

Si spera che le piogge possano contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico, ma potrebbero essere necessarie ulteriori azioni, in particolare nel settore dei trasporti.

L’ordinanza attuale raccomanda ai cittadini vulnerabili di evitare l’esposizione prolungata all’aria inquinata, ma ulteriori restrizioni potrebbero essere considerate se la situazione non migliora.

Le origini dell’inquinamento: sabbia del Sahara e effetti collaterali

La causa principale di questa emergenza è la presenza di sabbia del Sahara trasportata dal vento, che ha creato una cappa di particolato atmosferico sopra la città.

Le previsioni di Arpa indicano una concentrazione di polveri provenienti dal deserto, con valori che superano i 100 microgrammi per metro cubo.

Questa situazione impedisce il normale ricambio dell’aria, consentendo al particolato di accumularsi nell’atmosfera e minacciare el vie respiratorie dei cittadini.

Le zone più colpite dall’inquinamento

Le centraline di monitoraggio segnalano livelli di inquinamento particolarmente elevati in diverse aree della città, con valori che superano ampiamente la soglia di allarme.

Luoghi come Corso Francia, via Arenula, via Tiburtina ed Eur-Fermi sono quelli dove è stata rilevata la più alta concentrazione di polveri sottili, registrando picchi di smog preoccupanti.

Anche se la situazione non è insolita per una città come Roma, è comunque motivo di grande preoccupazione per la salute pubblica e la qualità dell’aria.