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Dichiarazione dei redditi, il nuovo 730 è così facile come sembra? I dubbi dei tecnici

Novità in vista per la dichiarazione dei redditi, arriva il nuovo 730 ancora più facile. Niente più campi, codici e istruzioni complicate ma un percorso guidato per aiutare anche i contribuenti meno esperti.

Dichiarazione dei redditi, il nuovo 730 precompilato

Da quest’anno, per i dipendenti e i pensionati che accedono al 730 precompilato sarà disponibile in via sperimentale una nuova interfaccia, più semplice e intuitiva. In pratica a disposizione dei contribuenti ci sarà un questionario precompilato iper semplificato.

L’utente potrà verificare, ed eventualmente integrare, le informazioni proposte dall’agenzia delle entrate nella dichiarazione. Come? Rispondendo a delle semplici domande tipo “Il reddito è corretto?” “Queste sono le spese mediche?”.

Entrando sul portale web dell’agenzia si potrà quindi scegliere la nuova procedura in alternativa a quella tradizionale ed essere accompagnati passo dopo passo nella compilazione della dichiarazione.

E’ così facile come sembra? I dubbi dei tecnici

Per i tecnici però potrebbe non essere così semplice come sembra. Secondo Massimiliano Dell’Unto, dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti per inserire e correggere dati c’è bisogno ancora di una conoscenza della normativa fiscale per uno strumento, quello del 730 precompilato, presentato normalmente come facile da utilizzare anche da chi non è un commercialista.

“Occorre considerare – spiega Dell’Unto – che ancora soltanto il 20 per cento di questo strumento è inviato senza apportare correzioni. Correzioni e integrazioni che necessitano di una conoscenza della normativa fiscale e delle corrette modalità di conservazione della documentazione”.

“Inserire e correggere dati comporta ancora la necessità di una conoscenza della normativa fiscale”

“Le semplificazioni introdotte per quest’anno, presentate dall’Agenzia delle Entrate, riguardano aspetti procedurali: sopratutto l’interazione e l’interfaccia sul portale online. Quindi andare a inserire e correggere dati comporta ancora la necessità di una conoscenza della normativa fiscale e di un controllo di tutto quel pachidermico lavoro che c’è a monte del 730 precompilato dove imprese e dottori commercialisti forniscono 1,3 milioni di dati che l’Agenzia delle Entrate può poi utilizzare” conclude Dell’Unto.