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Terremoto Amatrice, la Cassazione: “Confermare condanne per crollo palazzine Ater”

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Il terremoto che ha colpito Amatrice nel 24 agosto 2016 ha causato il crollo delle due palazzine ex Iacp (Ater) di piazza Sagnotti, provocando la morte di 19 persone. La Cassazione, attraverso il sostituto procuratore generale Francesca Ceroni, ha sollecitato la conferma delle condanne stabilite nei confronti di Ottaviano Boni e Maurizio Scacchi, rispettivamente direttore tecnico dell’impresa costruttrice e geometra della Regione Lazio-Genio Civile.

La Cassazione sul crollo delle palazzine per il terremoto ad Amatrice

La sentenza di primo grado del tribunale di Rieti, confermata dalla Corte di Appello di Roma, ha evidenziato la responsabilità umana nei crolli in occasione del terremoto. Il presente articolo analizza le richieste della procura generale e le implicazioni del caso.

Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesca Ceroni, ha espresso la necessità di confermare le condanne per i responsabili dei crolli delle palazzine ad Amatrice, sottolineando la gravità degli eventi che hanno portato alla morte di numerose persone.

La richiesta della procura generale si basa sulle evidenze emerse dai procedimenti giudiziari precedenti, che hanno individuato responsabilità sia nell’omissione che nella mancanza di adeguate misure preventive da parte dei coinvolti.

La posizione dei responsabili

La posizione di Ottaviano Boni, direttore tecnico dell’impresa costruttrice, è stata messa in luce dalla procura generale come un elemento chiave nel determinare le cause dei crolli. La sua condotta omissiva è stata identificata come una delle concause degli eventi tragici, portando alla richiesta di una conferma della condanna a 9 anni di reclusione.

Allo stesso modo, Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio Civile, è stato giudicato responsabile delle gravi carenze progettuali ed esecutive che hanno contribuito al cedimento strutturale delle palazzine, in occasione del terremoto, meritando una condanna di 5 anni.

La procura generale ha anche avanzato la richiesta di rigetto dei ricorsi presentati dai responsabili civili, Ater e Regione Lazio, sottolineando l’importanza di una chiara responsabilità penale e civile nei confronti di coloro che hanno contribuito agli eventi catastrofici ad Amatrice. Dopo l’esame delle argomentazioni della procura generale, sarà la volta delle parti civili e delle difese di esprimere le proprie posizioni, prima che i giudici si ritirino per deliberare sulla sentenza finale.