Tragedia Maccarese, si riaccende l’attenzione sulle morti sul lavoro; Cub: “In un anno quasi 1500 vittime”
Ospite in collegamento Renato Strumia, componente del Coordinamento Nazionale-Cub
Dopo la tragedia avvenuta a Maccarese, dove ha perso la vita un operaio di 29 anni schiacciato da una gru, si riaccende l’attenzione sulla questione sicurezza sul lavoro.
I dati non sono affatto confortanti: le vittime sul lavoro nel 2023 sono state complessivamente almeno 1.485: è il dato che emerge, “per difetto”, in una elaborazione del Centro Studi della Cub in base a dati Inail e dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro. Spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida. Sono 95 gli operai, impiegati, agricoltori, braccianti morti per malori sui luoghi di lavoro: maglia nera è la Lombardia (185 morti), seguita da Veneto (142), Campania (123), Sicilia (109), Emilia-Romagna (112), Piemonte (101), Lazio (97).
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E proprio qui la Cub chiede a gran voce che, a livello legislativo, venga istituito il “reato di omicidio sul lavoro” per i titolari e i responsabili delle aziende che non ottemperano al rispetto delle regole e normative sulla sicurezza.
“Nel 2023 sono state 1467 le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro, ed il 2024 continua su questa scia di sangue”, ricordano le organizzazioni sindacali. ”Le istituzioni non possono limitarsi ad essere i certificatori delle morti che quotidianamente avvengono nel nostro paese ma devono farsi parti attive di un processo di “azzeramento” delle morti sul lavoro attraverso prevenzione formazione e vigilanza”.