Video hot a Santa Marinella e il sindaco Pietro Tidei che finito nella bufera è deciso a scrivere al ministro della Giustizia. Il caso degli incontri hot del sindaco del comune tra Roma e Civitavecchia è diventato di pubblico dominio e il primo cittadino ammette di aver fatto un passo falso, inopportuno perché si trovava negli uffici pubblici del comune. Ribadisce però che anche in questo caso ha deciso di denunciare dopo che sono iniziate a circolare le voci e ora chiederà il risarcimento danni.
I video hard del sindaco nel comune di Santa Marinella
Tutto inizia con un’inchiesta della procura sulla presunta corruzione di alcuni politici. Per analizzare possibili discorsi “sensibili” e catturare eventuali prove durante l’indagine vengono piazzate delle telecamere nelle stanze del comune.
Migliaia di ore di intercettazioni che però avrebbero ripreso anche incontri hot del sindaco con una donna. Alla chiusura delle indagini gli avvocati degli indagati hanno chiesto di accedere agli atti, tra cui ci sono le intercettazioni appunto.
Così il sindaco che ha denunciato la corruzione si è trovato nella bufera dopo che le voci sugli incontri “a luci rosse” in municipio sono diventati di pubblico dominio. Secondo quanto riporta il Messaggero i video dello scandalo sarebbero stati catalogati dalla polizia giudiziaria come “non rilevanti” per le indagini. Non dovevano dunque essere messi agli atti.
Pietro Tidei: “Scriverò al ministro della Giustizia”
Tidei che ha compiuto 77 anni e ha alle spalle una lunga carriera politica come consigliere provinciale, deputato, sindaco a Civitavecchia e quindi primo cittadino di Santa Marinella, riconfermato a maggio per il secondo mandato, sulla vicenda vuole andare fino in fondo: “scriverò al ministro della Giustizia”.
Il nodo della questione per Tidei è proprio il fatto che un video di un momento privato, anche se compiuto in un ufficio pubblico, sia finito tra le mani di un indagato.
“Come sia stato possibile che quei video, che riguardano la mia sfera privata, siano stati forniti a chi è indagato bisognerebbe chiederlo al magistrato” dice Tidei intervistato dal Messaggero.
“Noi arriveremo fino al Ministero di Grazia e Giustizia, non può finire così questa storia. Potrebbe succedere a qualsiasi cittadino” aggiunge il sindaco. “Chiederò il risarcimento danni a tutti, a partire da chi ha usato in modo improprio questi filmati”.