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Casal del Marmo, appiccato incendio nel padiglione del carcere minorile. Protagonisti tre detenuti

carcere regina coeli

Nel pomeriggio di ieri, 21 agosto, nell’istituto penitenziario minorile di Casal del Marmo è stato appiccato un incendio nel padiglione giovani ristrutturato poco tempo fa. Una cella è stata resa inagibile. Al centro di questa vicenda tre detenuti stranieri in attesa di fare un colloquio telefonico. A renderlo noto è il segretario generale della Fns Cisl Lazio della polizia penitenziaria Massimo Costantino.

È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. “Un agente  ha fatto ricorso alle cure del caso con conseguenze di tre giorni di prognosi – scrive in una nota Costantino -. Uno dei tre detenuti si era reso già protagonista di eventi critici tra cui quello del 11 gennaio scorso dove  era intervenuto, tra l’altro, il sottosegretario Ostellari”.

Criticità nei minori

“Le criticità che si stanno verificando nei minori sono molteplici. Nel mese di agosto registriamo aggressioni, il personale è spesso richiamato in sevizio dalle ferie, situazione verificatosi, dove si aggiunge poi un sovraccarico visto che giungono detenuti anche da altre regioni del nord d’Italia trasferiti per motivi disciplinari. La Fns Cisl Lazio in data 30 agosto – dicono dal sindacato – si recherà in vista all’istituto minorile IPM Casal del Marmo per verificare le condizioni dei luoghi di lavoro e quelle del personale di polizia penitenziaria”.

Carenza di personale della polizia penitenziaria

“Le gravi e non più sostenibili criticità del sistema penitenziario continuano ad evidenziarsi quotidianamente con carenza di personale della polizia penitenziaria e aggressioni giornaliere, anomalie datate che non vengono prese in debita considerazione. Occorre intervenire con determinazione e subito con nuove assunzioni sia per la polizia penitenziaria, nei vari ruoli, che per i direttori penitenziari, i cui corsi, attualmente in atto, termineranno non prima del settembre 2023. Infine è necessario superare la promiscuità, negli istituti minorili, tra minorenni e giovani adulti fino a 25 anni, creando appositi circuiti”.