Home NOTIZIE SPORT Lazio, Tare parla dell’addio: “Mai avuto problemi con Sarri”

Lazio, Tare parla dell’addio: “Mai avuto problemi con Sarri”

Ieri ha annunciato l’addio dopo 16 anni di Lazio, oggi, in un’intervista al Messaggero, spiega i retroscena dell’addio. Con la fine dell’avventura laziale di Igli Tare si chiude un’era, quella iniziata con la crescita della Lazio e culminata con il secondo posto di quest’anno. C’è stato tanto di Tare in questi anni, nel bene e nel male. Spalla di Lotito, uomo ombra e a volte scudo di squadra e società.

Tare racconta: “Non devo rimanere a tutti i costi, nonostante un legame enorme con questo club che ho dimostrato con i fatti, rifiutando negli anni Milan, Napoli ed Eintracht. Avrei guadagnato dieci volte di più, da tempo sarei potuto andare altrove, ma io vado avanti in base ai rapporti e sono sempre rimasto per la grande riconoscenza che avevo per un presidente che mi ha dato fiducia in un certo momento. Gli sono sempre rimasto fedele, ma ora devo fare il professionista, non ho intenzione di sbattere la testa contro un muro”.

Tare, nell’intervista al Messaggero, parla poi del rapporto con Sarri, “Io l’ho portato alla Lazio e l’ho supportato per il rinnovo sino al 2025 quando lui mi ha confessato dopo 4 mesi di essersi innamorato della Lazio. Mi aveva chiesto aiuto per fare un progetto, poi non so cosa sia successo. Noi non abbiamo mai litigato. Quando Sarri è arrivato ha fatto alla squadra il discorso migliore che avessi mai sentito nella mia carriera alla Lazio: “Entro 2-3 anni dobbiamo essere fra le top 3 squadre in Italia ed entro altri 3 fra le migliori 5 in Europa. Era un po’ esagerato ma io gli ho stretto la mano e gli ho detto finalmente abbiamo un tecnico che dice le cose in questo modo. Perché se un gruppo può dare 7, un allenatore top deve pretendere 10 e, se ottiene 9, ha fatto bingo”.

Infine, sul mercato: “Sosteneva che Cancellieri sarebbe diventato un crac e poi non lo ha fatto giocare, quindi non ha fatto parlare il campo. Mai detto che era propedeutico a Ilic, che sarebbe entrato solo se usciva Luis Alberto, su cui il Siviglia si è tirato all’ultimo indietro”.