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Serie tv ferme per lo sciopero degli sceneggiatori: “Pagateci o spoileriamo il finale di stagione”

Serie tv ferme per lo sciopero degli sceneggiatori e Hollywood trema. Sì perché oltre ad aver bloccato le riprese di blockbuster attesissimi come “Stranger Things”, c’è chi tra gli autori minaccia di spoilerare i finali di stagione.

La mobilitazione della Writers Guild of America, sta paralizzando i lavori degli studios da una settimana. Dopo il fallimento delle trattative il sindacato che rappresenta gli sceneggiatori e gli autori di Hollywood ha deciso di far scattare la protesta che ha portato migliaia di scrittori a incrociare le braccia.

Sciopero sceneggiatori: ”Pagateci o spoileriamo il finale”

Il tema principe è la richiesta di un aumento dei compensi anche legati alla quota streamining in costante aumento per le case di produzione ma non per gli artefici dei successi mondiali. Lo ha spiegato all’Ansa Claire Kiechel, sceneggiatrice di The Watchmen (serie prodotta da HBO) e The OA (Netflix). Per la prima serie racconta di essere stata pagata 450 dollari per lo streaming, oltre alla paga minima e mentre per The OA dove a lavorato per 5 anni avrebbe ricevuto 2.000 dollari di diritti d’autore.

Come lei tanti autori sono scesi in piazza per protestare. ”Pagateci o spoileriamo il finale di Succession” oppure “Un computer non sa fare arte” e ancora “No accordo no Shrek 5”. Alcuni tra i cartelli esposti dai manifestanti nei giorni scorsi. Il messaggio è rivolto agli studios: Netflix, Paramount, Amazon, Fox, Sony, Disney, Warner Bros e Universal Pictures. 

Stop alle serie tv: Stranger Things ferma le riprese dell’ultima stagione

Tra le serie tv ferme c’è il prequel del Trono di Spade e l’attesissima quinta e ultima stagione di Stranger Things. Uno stop commentato dai fratelli Duffer, creatori della serie tv. “La scrittura non si ferma quando si inizia a girare. Anche se siamo contenti di aver iniziato la produzione insieme al nostro fantastico cast e alla troupe, non è possibile continuare durante lo sciopero. Speriamo che un accordo equo venga raggiunto in fretta e che tutti potremo tornare al lavoro. Fino ad allora… passo e chiudo” hanno informato in un tweet i fratelli Duffer.

L’ultimo sciopero 15 anni fa, quando il settore fu bloccato per oltre tre mesi con una perdita per l’industria dell’audiovisivo di circa 2 miliardi di dollari. 

(eg)