Le temperature sono in costante crescita, i periodi di siccità sono sempre più frequenti e molto spesso, quando piove o più raramente nevica, le precipitazioni assumono le caratteristiche di vere e proprie tempeste capaci di seminare distruzione e talvolta persino morte. Sono gli effetti più visibili del cambiamento climatico, per combattere il quale da decenni la comunità internazionale e gli stati che ne fanno parte hanno deciso di cambiare le proprie politiche industriali nel nome di uno sviluppo economico sempre più sostenibile.
Ma quanto tutto questo è colpa dell’uomo e quanto, invece, è attribuibile ad un’evoluzione naturale su cui solo in parte e possibile attribuirsi responsabilità e trovare soluzione? Se spesso si fa riferimento agli scienziati per decretare la gravità della situazione, nella comunità scientifica c’è anche chi non è d’accordo e ritiene che le evoluzioni climatiche, provocate dalle emissioni dei gas serra, non abbiano responsabilità esclusivamente antropica e non giustifichino le gravi strategie di contenimento che vengono progressivamente varate e che, a fronte delle ingenti spese e dei sacrifici che imporranno ai cittadini, non garantirebbero la soluzione del problema. E a dirlo sono studiosi e ricercatori che spesso partono dall’analisi degli stessi dati ufficiali ai quali fa riferimento la comunità internazionale.
E’ il caso del professor Alberto Prestininzi, già ordinario di rischi geologici all’Università La Sapienza di Roma e un curriculum lungo quasi 50 anni di studi e incarichi importanti, che ha appena pubblicato “Dialoghi sul clima – Tra emergenza e conoscenza”, libro in cui ha raccolto gli studi e le opinioni di alcuni scienziati che dati alla mano chiedono di potersi confrontare con le istituzioni e la comunità scientifica. Una posizione alternativa e una richiesta legittima che però in Italia – e forse non solo – fatica ad essere rappresentata non solo in ambito scientifico ma anche politico e mediatico, poiché queste ipotesi vengono immediatamente bollate come anti-scientifiche. In questa puntata di Extra, al microfono di Claudio Micalizio, spiega come è arrivato a conclusioni meno pessimiste sulla situazione climatica del paese e come mai oggi è così difficile sostenere posizioni differenti, per quanto basate su presupposti scientifici, rispetto al cosiddetto mainstream.
Nella seconda parte, invece, come ogni venerdì Gaetano Alaimo, direttore del quotidiano NewTuscia.it, racconta i fatti salienti della settimana appena trascorsa in provincia di Viterbo.
