A 39 anni ha già avuto due attacchi di cuore e un ictus. A raccontarlo è lo stesso Kenta Suzuki, popolare influencer giapponese trapiantato a Roma da tempo. Un messaggio lanciato via social insieme ai dottori che gli hanno salvato la vita per far conoscere la sua storia e spiegare come riconoscere i sintomi di un ictus che può colpire anche soggetti giovani.

“Alle persone della mia età voglio dire di seguire una vita sana e di stare attenti ai sintomi dell’ictus, perché un’ischemia cerebrale è un evento che può succedere davvero a tutti” ha detto Kenta.

Il racconto di Kenta: colpito da ischemia mentre faceva la spesa

L’ultimo serio problema di salute lo scorso marzo quando il ragazzo si è sentito male mentre era fuori a fare la spesa. Kenta non poteva immaginarlo ma si trattava di un’ischemia cerebrale. Il giovane era in uno stato confusionale, farfugliava, non riusciva più a scandire le parole, faceva fatica anche a comprendere cosa gli altri stavano dicendo lui.

Spaventato, Kenta ha subito chiamato il 118, che lo ha portato al Pronto Soccorso del San Camillo. Subito è stata effettuata una tac dell’encefalo, con studio delle arterie intracraniche, ed è emersa l’occlusione di un’arteria cerebrale: un’ischemia cerebrale, o ictus ischemico.

Per fortuna Kenta è arrivato in Pronto Soccorso nei “tempi giusti” per usufruire del miglior trattamento di riperfusione, ovvero la trombolisi sistemica: un farmaco che, iniettato in vena, permette di “sciogliere” il coagulo e quindi di ripristinare la corretta circolazione sanguigna nel cervello. Nel caso di Kenta, l’area colpita era proprio quella adibita al linguaggio e alla comprensione.

Il giovane influencer è stato successivamente ricoverato presso la Stroke Unit, diretta dalla dottoressa Sabrina Anticoli. Nei giorni di degenza sono proseguiti i monitoraggi e i controlli approfonditi su Kenta, anche per comprendere le cause scatenanti dell’episodio: nel caso del 39enne, si tratta di una cardioembolia, ovvero un’embolia partita dal cuore. Kenta, dopo aver recuperato tutte le funzioni, è stato dimesso, con la prescrizione di sottoporsi ai controlli e di seguire una terapia farmacologica.

San Camillo, l’ictus può colpire anche soggetti giovani

“A differenza di quanto si creda, l’ictus può colpire anche soggetti giovani. Nel 30% dei casi i pazienti hanno infatti meno di 60 anni. Proprio come Kenta”, ci racconta la dottoressa Anticoli. “La vera differenza la fa il tempo – prosegue -. Da linee guida la trombolisi si deve intraprendere entro le 4,5 ore dall’episodio, ma grazie al nostro parco tecnologico con la Tc di perfusione abbiamo esteso la finestra di trattamento, in base al tessuto sofferente ischemico salvabile. Poi, nel caso di occlusione di grado maggiore possiamo ricorrere al trattamento endovascolare, con la rimozione meccanica del trombo. Prima s’interviene, più sono alte le possibilità di recupero totale: durante un ictus, ogni minuto muoiono 2 milioni di neuroni, con un invecchiamento cerebrale di 3 settimane. Ogni minuto conta!”.

Ictus, come riconoscere i sintomi e cosa fare

Ecco come riconoscere correttamente i sintomi dell’ictus, che si possono racchiudere nell’efficace acronimo “BE FAST”!

B – Balance, perdita di equilibrio;

E – Eyes, una visione mancante, offuscata;

F – Face, emiparesi facciale; �

A – Arm, improvvisa debolezza del braccio o della gamba;

S – Speech, difficoltà ad articolare le parole, fino allo stato confusionale;�

T – Time, tempo, appunto, essere veloci, chiamare immediatamente il 118.

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(eg)