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Cinema America, confermata la sentenza del Tar. Il ricorso è “palesemente infondato”. Piccolo America: “Abbiamo vinto!”

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La proprietà privata del Cinema America aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato che era stato già respinto dal Tar nel giugno 2020. È stato quindi confermato quanto espresso dal Tribunale amministrativo regionale tre anni prima: il ricorso è «palesemente infondato», si legge nella sentenza. Il cinema resterà «una rara testimonianza della storia della cultura degli anni cinquanta».

Così dopo 11 anni di battaglie legali finisce qui la vicenda in favore dell’associazione Piccolo America. Nel 2012 l’associazione occupò la storica sala cinematografica di Trastevere per bloccare il progetto di demolizione e riconversione in parcheggi e appartamenti voluta dalla proprietà privata Progetto Uno Srl.

L’immobile, che era stato acquisito dopo la chiusura del 1999 ad un prezzo di circa 2 milioni di euro, come dice la sentenza è «una rara testimonianza della storia della cultura degli anni cinquanta», oltre che «un connubio tra architettura e arte» e «un unicum con gli apparati decorativi e gli arredi». Per questo non può essere distrutto.

«Abbiamo letto le carte mille volte – esulta Valerio Carocci, presidente della Fondazione Piccolo America -, abbiamo respirato profondamente, abbiamo esultato e adesso troveremo anche la lucidità per scriverlo: abbiamo vinto!»

«Da oggi si apre una nuova fase – continua Carocci – : per troppo tempo la ferita del degrado in Via Natale del Grande è rimasta aperta, a causa di un contenzioso legale avanzato dalla proprietà privata e non per via della tutela apposta dal Ministero. Ringraziamo tutti i residenti e i commercianti di Trastevere che in questi anni non hanno mai smesso di credere in questo sogno. A chi per sfinimento ha iniziato ad accogliere l’idea della riconversione pur di superare l’abbandono, diciamo invece che il tempo dell’attesa è finito».

«Sulla base del lavoro svolto in questi anni, dal successo del Cinema Troisi all’essere diventati Fondazione, abbiamo chiesto un incontro alla proprietà per valutare ogni strada percorribile al fine di riaprire il Cinema America come tale – continua Carocci -. I proprietari restano liberi di riaprirlo, nel rispetto della tutela, a prescindere dal nostro impegno. L’importante – conclude – è che l’America torni a essere una sala attiva. Abbiamo vinto in ogni caso e saremo sempre felici di rivederlo aperto. Ora non ci sono più scusanti: il destino dell’America è ormai definito e noi come Fondazione siamo a disposizione per riaprirlo.»

(S)