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Due anni senza Willy: nel passato dei fratelli un altro pestaggio

Ciao caro Willy, sono già passati due anni, ma manchi ancora come il primo giorno. Due anni senza i tuoi scherzi, i tuoi sorrisi, le tue coccole, le tue battute e soprattutto senza i tuoi abbracci. Hai visto che bel messaggio che hai lasciato su questa terra? Quante persone ti pensano e pregano per te. Tante le dediche, gli eventi e le piazze. Il primo passo per avere giustizia è stato fatto speriamo la sentenza rimanga invariata così potrai riposare in pace. Manchi tantissimo nostro Willy. Sarai sempre e per sempre nel nostro cuore. La tua famiglia”. Un messaggio pieno di dolore e di speranza quello diffuso dalla famiglia di Willy Monteiro Duarte a due anni dalla morte.

Oggi in ricordo di Willy verrà celebrata una messa nella chiesa di S.Andrea a Paliano, dove il giovane viveva con i genitori e sorella fino a quel terribile 6 settembre del 2020 quando fu ucciso per aver difeso un amico a Colleferro.

Per l’omicidio la corte di Assise di Frosinone ha condannato all’ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a 23 anni Francesco Belleggia e a 21 Mario Pincarelli. Gli imputati hanno presentato ricorso ma da un altro processo, riporta il Corriere della Sera, emergono nuovi particolari sulle modalità di comportamento dei fratelli di Artena. La testimonianza di Deepack Kumar, 41enne indiano si riferisce all’aprile del 2019 quando avrebbe incrociato i fratelli Bianchi a Velletri mentre andava al supermercato con due amici.

L’uomo ha raccontato di essere stato picchiato da tre uomini scesi da un’auto perché non avevano digerito il consiglio di andare piano. Una violenza feroce quella descritta dal 41enne che finisce a terra con il naso rotto e gravi lesioni all’occhio. L’uomo dice di non aver usato toni o frasi offensive e di aver cercato di calmare gli animi eppure in tre lo avrebbero picchiano a calci e pugni. E due sarebbero proprio i fratelli Bianchi. “Violenti e cattivi. Mi hanno picchiato senza motivo. Erano ubriachi, feroci, matti. Ho avuto paura di morire” racconta il 41enne, riporta il Corriere della Sera. Mentre l’auto andava via riescono a fare una foto con il cellulare che consegnano alle forze dell’ordine. I tre sono stati quindi indagati con l’ipotesi di reato per lesioni aggravate. (e.g.)

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