In un momento in cui l’allarme siccità, dopo aver segnato il nord della penisola si presenta prepotentemente anche nel centro Italia, la giornata mondiale dell’acqua arriva a lasciare altri preziosi, ma preoccupanti segnali in merito alla gestione attuale delle risorse idriche. Secondo il report annuale di CittadinanzAttiva, la Regione Lazio è fra le meno virtuose sopratutto in due aspetti: l’alta incidenza degli sprechi e il peso crescente delle bollette. Partendo dalla spesa per le forniture, emblematico il caso di Frosinone dove si registrano i costi più alti in tutta Italia: 847 euro a famiglia rispetto ai 162 di Milano, il capoluogo migliore in classifica. La media regionale è comunque di 544 euro con un +2,3% rispetto al 2020, dati che portano il Lazio in terza posizione dopo Toscana e Umbria. Una situazione preoccupante che andrebbe affrontata con un consumo più razionale: si stima che una gestione migliore frutterebbe circa 137 euro medi di risparmio a famiglia nell’arco di un anno. Ma c’è un altro dato a destare scalpore, ovvero quello relativo alle perdite idriche: nel Lazio, in media va in fumo circa il 50,7% dell’acqua immessa in rete, più della metà. Roma, con un 33% di perdita, va leggermente meglio ma soltanto di poco al di sotto della media nazionale, comunque alta, del 36,2%.