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Scuola, da domani scatta l’obbligo vaccinale. Costarelli (presidi Lazio): “Ancora dubbi sulle modalità di controllo”

Tutti a scuola con il vaccino, nessuno escluso. Da domani l’obbligo vaccinale si estenderà al personale scolastico. Presidi, docenti, collaboratori e dirigenti dovranno essere immunizzati e presentare il Super green pass al suono della campanella. Chi, al momento del controllo, risulterà non in regola con l’immunizzazione avrà cinque giorni per correre ai ripari. Se dimostrerà di aver almeno prenotato il vaccino nei successivi 20 giorni potrà riprendere il suo ruolo, altrimenti scatterà la sospensione, anche dello stipendio.

L’obbligo riguarda l’intero ciclo vaccinale, compresa la terza dose, da effettuare entro 9 mesi dall’ultima somministrazione. Sono esenti i lavoratori esterni, come addetti alle mense e alle pulizie, e i docenti in aspettativa e in congedo. Da chiarire ancora le modalità dei controlli. Come spiega Cristina Costarelli, presidente dei presidi del Lazio, in merito manca ancora una circolare del ministero: “Ad oggi non abbiamo ancora un’indicazione dettagliata. Facciamo delle ipotesi: la prima è che la piattaforma che stiamo controllando tutte le mattine ci farà vedere chi è in regola con la vaccinazione e chi no. Oppure, nella peggiore delle ipotesi, utilizzeremo l’app di verifica C-19, quella che si usa comunemente anche con l’applicazione da smartphone. Immaginiamo comunque cambierà poco rispetto ad oggi. Confidiamo nella piattaforma, che è il sistema più veloce e permette un controllo generale”.

Nel Lazio, secondo una stima dei sindacati di categoria, i docenti senza vaccino sarebbero poco più di 6.000, 4.000 solo a Roma. Da domani avranno cinque giorni per produrre la documentazione necessaria a continuare l’attività lavorativa. Gli altri verranno sospesi, mettendo nei guai i presidi, chiamati a rincorrere supplenze di pochi giorni a ridosso delle feste natalizie: “Un docente che viene sospeso da servizio significa poi dover trovare una sostituzione. Stessa cosa per i collaboratori scolastici. C’è anche una ricaduta in termini di servizio di didattica che potrebbe creare problemi”, spiega Costarelli.