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Roma, l’OMS abbassa i limiti medi annui di NO2. La Capitale ancora più “fuorilegge”

L’associazione Cittadini per l’Aria ha pubblicato una ricerca sull’inquinamento a Roma, dimostrando che lo smog è diventato il veleno numero uno per la salute.

Secondo i dati del 2020, 1713 sono le persone che a Roma muoiono a causa del biossido di azoto (NO2), un inquinante dell’aria esterna originato prevalentemente dal traffico veicolare.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dovuto provvedere ad abbassare i limiti medi annui di NO2 rispetto a quelli dettati nel 2005 proprio perché la situazione sta diventando insostenibile. In concomitanza con questo aggiornamento, l’associazione Cittadini per l’Aria ha pubblicato una ricerca sull’inquinamento a Roma dimostrando che lo smog è diventato il veleno numero uno per la salute. Dallo studio emerge che 1 ogni 16 morti nel Comune di Roma è causato dall’esposizione all’NO2. Si tratta di circa il 6,2% di tutte le morti ogni anno nella Capitale. Più o meno dieci volte superiore alla mortalità per gli incidenti stradali.

Dopo il ritorno alle attività lavorative e con la riapertura delle scuole, il traffico è diventato ingestibile con il 22% di code in più rispetto all’inizio della pandemia. È per questo che accanto ai rifiuti, ai trasporti e al degrado urbano, ora i cittadini chiedono al prossimo sindaco di Roma “nuove e più incisive politiche sulle città: con i fondi europei del Pnrr c’è l’opportunità da cogliere per un deciso cambiamento di rotta”, come riferisce Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria.