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Parioli, storia e cosa vedere nel quartiere di Roma

Parioli è il secondo quartiere di Roma, indicato con Q. II. Il toponimo indica anche la zona urbanistica 2B del Municipio Roma II di Roma Capitale.

Del quartiere Parioli fa parte il Villaggio Olimpico, inaugurato nel 1960 per la XVII Olimpiade svoltasi a Roma.

Il nome deriva dalla denominazione di “Monti Parioli“, data a un gruppo di colline tufacee prima dell’urbanizzazione dell’area, avvenuta agli inizi del Novecento. Alcuni affermano che il nome derivi da peraioli, per le coltivazioni di peri che vi si trovavano.

“Pelaiolo” o “Peraiolo” è il nome originario dei colli dove attualmente si estende il quartiere Parioli, termine contadino che richiama i frutti del pero. Inizialmente, sulle colline affacciate sul Tevere e sull’Aniene, sorgevano solo casali suburbani con i loro latifondi che segnavano il confine tra la città e l’Agro Romano: tra rade costruzioni, stalle e maneggi si snodava un reticolo di viali ombrosi.

Quando Roma diventa Capitale del Regno d’Italia, nascono rapidamente nuovi quartieri oltre le mura aureliane, Il quartiere Parioli è fra i primi quindici sorti a Roma nel 1911 ed ufficialmente istituiti nel 1921.

La costruzione di viale Parioli si ha su iniziativa di Filonardi e Giorgi, i proprietari dei terreni interessati alla creazione della nuova grande arteria. Il loro progetto prevede, lungo la strada, la costruzione di eleganti villini. Il viale Parioli, prolungato a viale Liegi, viene concepito come una “passeggiata di città”, con pista-galoppatoio laterale all’ombra degli alberi

Quando le azioni delle Immobiliari precipitano la realizzazione delle nuove costruzioni lungo il viale rallenta fino ad interrompersi. Le difficoltà di edificazione sono ostacolate, da una parte dall’orografia della zona, dall’altra dall’attesa del nuovo piano regolatore che avrebbe dovuto alzare i prezzi dei terreni fuori porta. Nei primi anni del Novecento si allungano i viali Tiziano e Pilsudsky, sempre concepiti come passeggiate per la nascente borghesia.

In quegli anni lo sviluppo edilizio del quartiere era legato al nome di Edmondo Sanjust di Teulada. Nel 1909 l’urbanista, nella relazione al suo piano, stabilisce che non sarebbero sorti grandi edifici, ma solo ville e villini con grande estensione di giardini. Purtroppo questo resta solo un progetto sulla carta, poiché, il regolamento edilizio speciale del 1922 definisce e varia come tipologia edilizia la palazzina sulla strada di quattro piani e diciannove metri d’altezza, senza giardino. Con l’avvento del regime fascista i Parioli diventano “zona aristocratica”, destinato ai gerarchi del regime, anche se hanno già ospitato molti nobili ed esponenti della burocrazia giunta a Roma con i Savoia.

Il quartiere fu completato durante gli anni cinquanta. La domanda di case cresce insieme al boom. Per le Olimpiadi del 1960, svolte a Roma, l’area compresa tra le pendici di villa Glori, la via Flaminia e il viale Maresciallu Pilsudski è scelta per costruire il Villaggio Olimpico con una serie di importanti attrezzature sportive e di servizio. Un’altra importante infrastruttura realizzata per le Olimpiadi è Corso di Francia (più comunemente Corso Francia) che termina contro la collina dei monti Parioli, smista il traffico, da una parte, verso piazza Ungheria e, dall’altra, verso il centro cittadino.

Con il piano regolatore del 1965 ai Parioli, come in altri quartieri della “periferia storica” si possono aumentare superfici e volumi del 30%. Demolendo e ricostruendo si arriva invece a ricavare spazi aumentati anche del 100%. A ciò si aggiunga il mutare della destinazione d’uso delle unità abitative. La collina residenziale diventa così rapidamente zona di servizi e di transito. Il quartiere ospita ambasciate e consolati, banche estere e società finanziarie e una miriade di studi e uffici. Il giro d’affari, legato alla terziarizzazione, determina la rapida moltiplicazione di bar, ristoranti e negozi, un tempo scarsissimi.

La ricchezza che sin dall’inizio caratterizza il quartiere conferisce ai giovani abitanti dei Parioli e del Villaggio Olimpico lo stereotipo di uno stile di vita abbastanza alto, con un abbigliamento alla moda (prevalentemente sportivo), auto costose ed un uso di prodotti di lusso, al punto che il nomignolo “pariolino” tende ad indicare a Roma anche i giovani con quello stile ma non residenti in questi quartieri. Il termine è usato il più delle volte con una connotazione spregiativa, per indicare un tono altezzoso ed esclusivo alto borghese.

Un riferimento filmografico del giovane “pariolino” è nel personaggio dello studente benestante Roberto nel film Il sorpasso di Dino Risi, interpretato da Jean-Louis Trintignant. In tono assai più drammatico e negativo si può includere la figura di Dickie Greenleaf, coprotagonista de Il talento di Mr. Ripley. Rampollo di una famiglia di armatori americani, ozioso, cinico ed arido, frequentatore della Dolce Vita italiana di fine anni cinquanta.

Un altro riferimento in accezione negativa ma ironica, è presente nella nona traccia dell’album Il sorprendente album d’esordio de I Cani, dal titolo “I pariolini di diciott’anni”.

Cosa c’è da vedere al quartiere Parioli

Chiesa di San Luigi Gonzaga, su via di Villa Emiliani. Chiesa del XX secolo (1929).

Chiesa di San Roberto Bellarmino, su piazza Ungheria. Chiesa del XX secolo (1931-33).

Chiesa di San Valentino, su viale XVII Olimpiade. Chiesa del XX secolo (1986).

Moschea di Roma, su viale della Moschea. Moschea del XX secolo (1984-95).

Forte Antenne, nel settore nord di villa Ada. Forte del XIX secolo.

Caserma Scipio Slataper, in viale Romania 39. Edificio del XX secolo (1934-36).

Già sede della MVSN, oggi ospita il Comando militare della Capitale.

Caserma Azolino Hazon, in viale Romania 45. Edificio del XX secolo (1954-56).

Eretta sul sedime della ex-caserma di cavalleria Pastrengo per ospitare il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri.

Siti archeologici

Villa romana dell’Auditorium, su via Pietro de Coubertin. Villa del VI secolo a.C.II secolo d.C. 41.928861°N 12.475367°E

Rinvenuta nel 1995, durante gli scavi per la costruzione dell’auditorium Parco della Musica.

Catacomba dei Giordani, su via Salaria, all’interno di villa Ada.

Catacomba di Sant’Ilaria, su via Salaria, all’interno di villa Ada.

Ipogeo di Villa Glori, sepolcro del II secolo.

Ville e parchi

Villa Ada

Villa Glori

Villa Grazioli

Musei

Museo degli strumenti musicali dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia

Teatri

Auditorium Parco della Musica

Teatro Euclide

Teatro Parioli

Teatro Piccolo (Roma)

Renato Vernile