Ha aspettato che la figlia di 13 anni andasse a dormire, poi nel buio è entrato e le ha preso una mano per portarla sulle sue parti intime. Un orrore che la ragazzina ha subito, sveglia ma in silenzio, immobilizzata dal terrore nella speranza che l’orco smettesse e se ne andasse lontano da lei. Poi qualche mese dopo ha trovato la forza di riversare l’incubo sul foglio di carta durante un compito in classe d’italiano. E’ riuscita così a raccontare l’abuso del padre di 45 anni avvenuto nel dicembre 2019 a Roma. “Ho toccato con il mignolo le sue parti intime, ho temuto che potesse succedere altro. Sono stata ferma, non mi sono mossa, per fingere di dormire – scrive nell’elaborato scolastico riporta il Messaggero – aveva la mano sopra la mia e mi faceva il gesto, mi sono voltata dall’altra parte e lui ha capito che ero sveglia ed è andato via”. 

Nel tema la ragazzina racconta anche le violenze vissute a casa: il padre avrebbe picchiato lei e la madre minacciando di ucciderla. La notte dell’abuso anche il fratello sente che sta accadendo qualcosa di anomalo. Il padre che attraversa i corridoi per controllare che tutti dormano, poi la porta della stanza della 13enne che si chiude. Una stranezza visto che il giovane spiega, come riportato dal quotidiano romano, che la normalità era dormire con le porte aperte. Il papà ha sempre negato di aver compiuto quell’atto, ma il giudice ha deciso di ascoltare le parole della vittima e lo ha condannato a 5 anni di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata. (eg)